
Sebbene una corposa leggenda metropolitana alimentata soprattutto dalla sinistra abbia descritto in questi anni Cristiano Lovatelli Ravarino come il più enigmatico, misterioso, se non pericoloso, giornalista americano mai apparso in Italia l'interessato ha sempre rivendicato, tra il divertito e lo sgomento, la sua normalissima caratura di cronista che ha scritto sui più diversi argomenti sulle più svariate riviste italiane ed americane.Se da un lato è sempre stato in grado di citare le sue fonti, dall'altro disporre grazie alle sue parentele nelle alte sfere governative statunitensi di input informativi che gli hanno permesso scoop in solitaria non riusciti a nessuna testata mondiale (dall'intervista all'ex capo del kgb Andropov, alla duplicazione e smascheramento dei veri archivi del Venerabile Licio Gelli, alla intervista video al capo della Mafia Riina che uscirà a breve sul suo portale) non ha mai costituito per lui motivo di rossore ma ,anzi, di orgoglio."Purtroppo-ricorda tra il serio e il faceto - come diceva Indro Montanelli in Italia se uno è bravo diventa una firma.Se uno lo è troppo diventa una spia."Dopo aver riempito per anni le prime pagine con controinchieste giudiziaria che hanno ribaltato equilibri strutturali come quella detta del Caso Montorsi o la misteriosa - ma anch'essa spiegabilissim a- vicenda dei disegni regalatigli dal grande pittore Francis Bacon ha deciso che ormai il delirio insinuativo nei suoi confronti aveva raggiunto vertici talmente intollerabili(tipico il suo presunto depistaggio su Ustica, considerato nelle carte assai più grave di quello dei servizi segreti russi senza che gli inquirenti neanche lo interrogassero... per un minuto) da dover prediligere l'incensurabile strumento del giornale on-line per poter ribattere ad anni di delirio disinformativo.E per poter dimostrare,come asseriva il grande giornalista-scrittore Dos Passos, che "Uno sguardo incontaminato vale più di qualunque catena editoriale."
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