tag:blogger.com,1999:blog-4916029248551678932024-03-05T06:32:26.818-08:00SCHOK INPUTUnknownnoreply@blogger.comBlogger62125tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-35123689903106748102011-03-11T01:50:00.000-08:002011-03-20T01:54:56.910-07:00Terremoto e tsunami, colpito il Giappone Nuove scosse a Joetsu e nel nord-ovestLa scossa di 9 gradi a 130 km nel Pacifico. Crolla diga. Possibile emissione radioattiva controllata da centrale atomica: evacuati abitanti in area di 10 km<br /><br />MILANO - Un terremoto di 8,9 gradi (poi alzato a 9) ha colpito venerdì alle 14,46 (erano le 6,46 in Italia) la parte nord-orientale dell'isola Honshu, la più grande del Giappone, a 380 km da Tokyo. Pochi minuti dopo uno tsunami con onde alte più di dieci metri si è abbattuto sulle coste affacciate sul Pacifico seminando morte e distruzione nell'area di Sendai, la più vicina all'epicentro.<br />ALTRE ZONE SISMICHE - Ma alle 19,59 ora italiana (le 3,59 di sabato ora locale) è stato registrato un sisma di 6,2 gradi Richter in una zona completamente diversa: presso Joetsu sulla costa ovest, superficiale (1o km di profondità). Il sisma ha provfocato frane e valanghe a Tokamachi, zona montagnosa a 50 km da Nagano e Morioka dove nel 1998 vennero disputate le Olimpiadi invernali. Alle 20,47 sisma di 6,6 gradi in una terza zona: nel mar del Giappone a nord-ovest di Honshu sempre a 10 km di profondità. Alle 20,25 c'era stata una scossa di 5,5 gradi a soli 80 km da Tokyo, a conferma dello spostamento degli epicentri delle scosse di assestamento verso sud-ovest, più vicino alla capitale.<br /><br />DATI - Il terremoto di 9 gradi è il più violento in Giappone da quando esistono le rilevazioni sismiche e il quarto più forte al mondo dell'ultimo secolo. Il bilancio ufficiale delle vittime parla finora di 378 morti e 584 dispersi, oltre a 950 feriti, ma purtroppo sembra destinato ad alzarsi di molto. Grazie alle costruzioni antisismiche obbligatorie in tutto il Giappone, i crolli non sono stati numerosi, la gran parte delle vittime e dei danni è stata causata dallo tsunami. Solo su una spiaggia di Sendai sono stati trovati 300 corpi. Una nave con un centinaio di persone a bordo è stata travolta, mentre quattro treni sono dati per dispersi: uno si trovava vicino alla stazione di Nobiru dove si è abbattuta un'onda di dieci metri, il secondo è scomparso nella prefettura di Iwate. Anche gli altri due di cui si sono perse le tracce stavano viaggiando lungo la costa orientale.<br /><br />CROLLA DIGA - La diga di Fujinuma nella prefettura di Fukushima si è rotta riversando l'acqua a valle che ha spazzato via l'intera città di Sukagawa. Lo riferisce l'agenzia Kyodo, numerose persone vengono date per disperse.<br /><br />NUOVE SCOSSE - Il capo di gabinetto del governo giapponese, Yukio Edano, ha chiesto alla popolazione di tenersi pronta ad affrontare altre scosse di assestamento e tsunami violenti, assicurando che la situazione nelle centrali nucleari era sotto controllo, ma in seguito è giunta la notizia di una possibile fuoriuscita radioattiva controllata dalla centrale di Fukushima 1.<br /><br />LE COMUNICAZIONI - A Tokyo, a 370 km di distanza dall'epicentro, i crolli sono stati limitati, ma anche nella capitale si contano i morti. Molte persone hanno riportato lesioni in seguito ai crolli. Sempre nella capitale è stato chiuso l'aeroporto di Narita. Uno dei principali aeroporti di Tokyo, quello di Ibaraki che si trova 80 chilometri a nord-est della capitale, è stato chiuso a seguito del cedimento di un'ampia parte del tetto. Alcuni treni e metropolitane hanno ripreso a funzionare solo alle 17,30 italiane, quando a Tokyo era passata l'1 di notte. Nella raffineria di Ichihara si è sviluppato un incendio, nel porto si sono innescati almeno sei focolai. L'antenna della Tokyo Tower, il simbolo della capitale nipponica e della ricostruzione post-bellica, si è piegata a causa delle scosse. La rete di telefonia cellulare è saltata, e anche le comunicazioni telefoniche attraverso le linee fisse sono molto difficili, ha resistito però l'infrastruttura Internet, tramite la quale la gente continua a scambiarsi informazioni in tempo reale. Le fornitura di energia elettrica è saltata in un'ampia parte dell'area di Tokyo: 4,4 milioni di abitazioni sono rimaste senza luce. Un'onda ha anche inondato l'enorme parcheggio del parco divertimenti di Disneyland.<br /><br />SENDAI - Le immagini e le notizie più impressionanti arrivano dalla zona di Sendai, dove vivono circa 1 milione di persone, area nella quale si è abbattuta la più forte onda di maremoto. L'acqua si è spinta fino a 5 chilometri all'interno, quando si è ritirata sono rimasti su una spiaggia da 200 a 300 corpi. La pista dell'aeroporto è stata invasa dalle acque. Case e magazzini sono in fiamme in vaste aree di Kesennuma (70 mila abitanti), vicino a Sendai. «Il porto è un mare di fiamme», ha riferito un cronista locale. Il porto di Miyagi si è riempito di carcasse di veicoli trascinati via dalla furia del mare. Una grande esplosione è avvenuta in un complesso petrolchimico a Shiogama, un sobborgo nei pressi di Sendai. Immagini diffuse dalla televisione mostrano fiamme alte decine di metri che avvolgono l'impianto.<br /><br />SOCCORSI - I danni sono stati subito definiti «considerevoli» dal governo nipponico, il quale per prima cosa ha assicurato che non ci sono state fughe di radiottività dalle centrali atomiche. Il primo ministro Naoto Kan ha costituito un'unità per affrontare l'emergenza. Il capo del governo nipponico ha espresso le più «profonde condoglianze a chi sta soffrendo le conseguenze» di questo «fortissimo terremoto» e ha chiesto alla popolazione di continuare a seguire le indicazioni trasmesse televisivamente con tranquillità. Il ministero della Difesa si appresta a mobilitare 300 aerei e 40 navi per i soccorsi. Il presidente americano Barack Obama ha annunciato che, oltre alla portaerei che già si trova nelle vicinanze del Giappone, ne ha inviato un'altra per aiuti. Il ministro degli Esteri giapponese, Takeaki Matsumoto, ha dato disposizioni alla struttura diplomatica di accettare aiuti internazionali. Sono 38 le nazioni del mondo che hanno immediatamente offerto aiuto e solidarietà al Giappone. Anche l'Onu ha annunciato che trenta squadre di soccorso sono pronte a partire. L'ambasciatore italiano a Tokyo, Vincenzo Petrone, ha reso noto che «non ci sono notizie di italiani coinvolti a Tokyo e non ci sono stranieri interessati dallo tsunami a Sendai». Tokyo, ha assicurato il diplomatico, «è tranquilla». Stanno tutti bene i 311 componenti dell'orchestra e dello staff del Maggio Musicale Fiorentino che si trovano dagli inizi di marzo a Tokyo per una lunga tournée. Alitalia ha riprogrammato a sabato i voli Roma-Tokyo e Milano-Tokyo.<br /><br />LE SCOSSE - La prima scossa di 9 gradi della scala Richter è avvenuta alle 14,46 locali (le 6,46 in Italia) con epicentro a una profondità di 32 km situato a 130 km a est di Sendai e a 180 km dalle centrali atomiche di Fukushima, ed è stata seguita da decine di scosse di assestamento, quattro delle quali di oltre 6,5 gradi e dodici tra 6 e 6,5 gradi. Dal momento della scossa principale, c'è stato un terremoto di almeno 5 gradi in media ogni 5-7 minuti. La costa nordorientale del Giappone sul Pacifico in passato è stata colpita da terremoti e tsunami e un sisma di magnitudo 7,2 si era verificato mercoledì, seguito da una serie di scosse nella stessa area dove si è verificato il sisma devastante dell'11 marzo. Si pensava che queste scosse avessero scaricato l'enorme energia che si era accumulata nella subduzione della zolla pacifica sotto l'arco-isola del Giappone, invece evidentemente ha attivato una parte della faglia che si è rotta provocando il terremoto di 8,9 gradi. Nel 1933, un sisma di magnitudo 8,1 nella zona provocò la morte di oltre 3 mila persone. La scossa dell'11 marzo è stata la più potente mai registrata nel Sol Levante. Le onde sismiche sono state avvertite distintamente fino a Pechino.<br /><br />MERCATI - Subito dopo la scossa lo yen ha iniziato a perdere terreno contro il dollaro, arrivando fino a 83,30 da 82,74 prima del sisma. Lo yen ha perso terreno anche contro l'euro a 115,01 da 114,35. Il cross euro-dollaro è a 1,3815. La borsa di Tokyo ha chiuso in forte ribasso. L'indice Nikkei ha lasciato sul terreno l'1,72% a 10.254,43 punti. L'indice aveva comunque già aperto in ribasso dell'1,30%, scendendo sotto quota 10.300 per la prima volta dal 1° febbraio, minato dall'instabilità politica in Medio Oriente.<br /><br />Redazione online<br />11 marzo 2011(ultima modifica: 16 marzo 2011)<br />tratto da <a href="http://www.corriere.it/esteri/11_marzo_11/giappone-terremoto-allarme-tsunami_5c077c42-4ba6-11e0-b2c2-62530996aa7c.shtml">http://www.corriere.it/esteri/11_marzo_11/giappone-terremoto-allarme-tsunami_5c077c42-4ba6-11e0-b2c2-62530996aa7c.shtml</a><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-88150638607703094402010-08-10T23:22:00.001-07:002010-08-10T23:25:08.596-07:00The Climate is Changing! Il Clima sta Cambiando!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9n_2uBbj1UHKVwkuJomm0VzDY4E78jVc59ucB9d97ch4YpouexvV7Byu5-hsr6fR_a2LTgMT27igBHgUTDgTU8ge9mZex7JZEuQcghRdnhHz0YfQqZm90kwTg2cqsz-NpaBTlSFqh1vA/s1600/Zenger.jpg"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9n_2uBbj1UHKVwkuJomm0VzDY4E78jVc59ucB9d97ch4YpouexvV7Byu5-hsr6fR_a2LTgMT27igBHgUTDgTU8ge9mZex7JZEuQcghRdnhHz0YfQqZm90kwTg2cqsz-NpaBTlSFqh1vA/s400/Zenger.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5504033996872841986" /></a><div><br /></div><div><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9n_2uBbj1UHKVwkuJomm0VzDY4E78jVc59ucB9d97ch4YpouexvV7Byu5-hsr6fR_a2LTgMT27igBHgUTDgTU8ge9mZex7JZEuQcghRdnhHz0YfQqZm90kwTg2cqsz-NpaBTlSFqh1vA/s1600/Zenger.jpg"></a><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.53cm; border: none; padding: 0cm; font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 0.5cm; widows: 2; orphans: 2"> <span style="color:#000000;"><span style="font-family:Arial, sans-serif;"><span style="font-size:100%;">È raro che il linguaggio figurato si possa tradurre da una lingua all’altra: generalmente un’espressione idiomatica è confinata in una sola lingua. Il titolo scelto per la mostra che accompagnerà Feltrosa 2010 è una felice eccezione. In italiano, come in inglese, dire che il clima cambia equivale a dire che tutto ciò che è stato vero in passato non lo è più, che è necessario rinnovare e cambiare abitudini, atteggiamenti e punti di vista.</span></span></span></p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; border: none; padding: 0cm; line-height: 0.5cm; widows: 2; orphans: 2"> <span style="color:#000000;"><span style="font-family:Arial, sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><span style="font-style: normal"><span style="font-weight: normal">Ne consegue un intenso dibattito portato avanti a colpi d’arte, un’arte fatta di materiali semplici ed ecologici, raffinata, di denuncia che pone l’attenzione sui problemi della standardizzazione come risultato della produzione di massa e sul suo impatto inquinante. Quali sono le risposte date dagli artisti che espongono in questo contesto? Lo chiediamo a </span></span></span></span></span><a href="http://www.evabasile.it/" target="_blank"><span style="color:#3399cc;"><span style="font-family:Arial, sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><span style="font-style: normal"><u><span style="font-weight: normal"><span style="background: transparent">Eva Basile</span></span></u></span></span></span></span></a><span style="color:#000000;"><span style="font-family:Arial, sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><span style="font-style: normal"><span style="font-weight: normal">, fondatrice di </span></span></span></span></span><a href="http://www.evabasile.it/felt/feltrosa.html" target="_parent"><span style="color:#3399cc;"><span style="font-family:Arial, sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><span style="font-style: normal"><u><span style="font-weight: normal"><span style="background: transparent">Feltrosa</span></span></u></span></span></span></span></a><span style="color:#000000;"><span style="font-family:Arial, sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><span style="font-style: normal"><span style="font-weight: normal">, che da oltre 30 anni si occupa di tessitura e di feltro.</span></span></span></span></span></p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0.53cm; background: transparent; border: none; padding: 0cm; line-height: 0.5cm; widows: 2; orphans: 2"> <span style="color:#000000;"><span style="font-family:Arial, sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><span style="font-style: normal"><span style="font-weight: normal">continua<a href="http://www.atlantidezine.it/il-clima-sta-cambiando.html">http://www.atlantidezine.it/il-clima-sta-cambiando.html</a></span></span></span></span></span></p><span class="Apple-style-span" style=" line-height: 19px; font-family:Arial, Helvetica, sans-serif;font-size:13px;"><p size="13px" color="transparent" style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 20px; margin-left: 0px; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; border-top-width: 0px; border-right-width: 0px; border-bottom-width: 0px; border-left-width: 0px; border-style: initial; border-color: initial; outline-width: 0px; outline-style: initial; outline-color: initial; vertical-align: baseline; background-image: initial; background-attachment: initial; background-origin: initial; background-clip: initial; background- background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; "><br /></p></span></div><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-82034355029867908432010-08-10T23:19:00.000-07:002010-08-10T23:20:12.451-07:00METEO PADOVA<div style="text-align: justify;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial; font-size: small; border-collapse: collapse; color: rgb(0, 0, 255); ">...si può affermare che ormai la maggior parte degli scienziati ritiene che le attività umane siano responsabili di un complessivo riscaldamento della Terra. Divergenze vi sono nel quantificare questo aumento termico e nel prevedere la futura evoluzione del fenomeno. Accanto a questo effetto, emergono però scenari anche del tutto diversi: un complessivo riscaldamento del pianeta potrebbe indurre mutamenti nelle correnti oceaniche. Ad esempio la corrente del Golfo che mitiga il clima del nord Europa potrebbe arrestarsi improvvisamente e indurre una nuova era glaciale su tutta l'Europa centro-settentrionale.</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial; font-size: small; border-collapse: collapse; color: rgb(0, 0, 255); ">continua </span><a href="http://www.meteopadova.it/cambiamenticlimatici.htm">http://www.meteopadova.it/cambiamenticlimatici.htm</a></div><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-60848008872798771182010-01-26T00:34:00.000-08:002010-01-26T00:38:43.940-08:00NO ALLA PENA DI MORTE<div align="center"><strong><span style="font-size:130%;color:#ffff66;">PENA DI MORTE NEL MONDO</span></strong></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1TqiGMMehenRKe0r7lmVHwSGI-C2_z-78uUDcnQqZQR9QqnEQEL2G_2P9RAGoRTntHwxPg2_ncubEak2yFqqvQmiPWXh2-SWgfa4HR7qim3A1u38TQ3IW3U8lgL08b5LTUiuHuxOuY_U/s1600-h/Pena_di_morte_nel_mondo.png"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 320px; DISPLAY: block; HEIGHT: 148px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5430964341198237394" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1TqiGMMehenRKe0r7lmVHwSGI-C2_z-78uUDcnQqZQR9QqnEQEL2G_2P9RAGoRTntHwxPg2_ncubEak2yFqqvQmiPWXh2-SWgfa4HR7qim3A1u38TQ3IW3U8lgL08b5LTUiuHuxOuY_U/s320/Pena_di_morte_nel_mondo.png" /></a><br /><div align="center"></div><br /><div align="center"></div><br /><div align="center">Campagna in progress<br />La pena di morte nel mondo<br />La pena di morte nel mondo dal 1970 ad oggi<br /><br /><br />1970 1997 Oggi (*)<br /><br />Abolizionisti DE IURE<br />16 64 93<br /><br /><br />Abolizionisti ORDINARI<br />24 13 10<br /><br /><br />Abolizionisti DE FACTO<br />15 38 38<br /><br /><br />Totale abolizionisti<br />55 115 141<br /><br /><br />MANTENITORI<br />143 83 56<br /><br /><br /><span style="font-size:85%;">(*) Fonte :<br />United Nations - Moratoriums on the use of the death penalty<br />Report of the Secretary-General -August 2008</span> </div><div align="center">****************************</div><div align="center"></div><br /><br />Paesi abolizionisti e mantenitori<br />Fonte: Amnesty International<br /><br />Abolizionisti DE IURE<br />Albania, Andorra, Angola, Argentina, Armenia, Australia, Austria, Azerbaijan, Belgium, Bhutan, Bosnia-Herzegovina, Bulgaria, Burundi (1), Cambodia, Canada, Cape Verde, Chile, Colombia, Cook Islands, Costa Rica, Cote D'Ivoire, Croatia, Cyprus, Czech Republic, Denmark, Djibouti, Dominican Republic, Ecuador, Estonia, Finland, France, Georgia, Germany, Greece, Guinea-Bissau, Haiti, Honduras, Hungary, Iceland, Ireland, Italy, Kiribati, Liechtenstein, Lithuania, Luxembourg, Macedonia (Former Yugoslav Republic), Malta, Marshall Islands, Mauritius, Mexico, Micronesia (Federated States), Moldova, Monaco, Montenegro, Mozambique, Namibia, Nepal, Netherlands, New Zealand, Nicaragua, Niue, Norway, Palau, Panama, Paraguay, Philippines, Poland, Portugal, Romania, Rwanda, Samoa, San Marino, Sao Tome And Principe, Senegal, Serbia, Seychelles, Slovakia, Slovenia, Solomon Islands, South Africa, Spain, Sweden, Switzerland, Timor-Leste, Turkey, Turkmenistan, Tuvalu, Ukraine, United Kingdom, Uruguay, Uzbekistan, Vanuatu, Vatican City State, Venezuela<br /><br />Abolizionisti ORDINARI<br />Bolivia, Brazil, El Salvador, Fiji, Israel, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Latvia, Peru<br /><br />Abolizionisti DE FACTO<br />Algeria, Benin, Brunei Darussalam, Burkina Faso, Central African Republic, Congo (Republic), Eritrea, Gabon, Gambia, Ghana, Grenada, Kenya, Korea (South), Laos, Liberia, Madagascar, Malawi, Maldives, Mali, Mauritania, Morocco, Myanmar, Nauru, Niger, Papua New Guinea, Russian Federation, Sri Lanka, Suriname, Swaziland, Tajikistan, Tanzania, Togo, Tonga, Tunisia, Zambia<br /><br />MANTENITORI<br />Afghanistan, Antigua and Barbuda, Bahamas, Bahrain, Bangladesh, Barbados, Belarus, Belize, Botswana, Cameroon, Chad, China, Comoros, Congo (Democratic Republic), Cuba, Dominica, Egypt, Equatorial Guinea, Ethiopia, Guatemala, Guinea, Guyana, India, Indonesia, Iran, Iraq, Jamaica, Japan, Jordan, Korea (North), Kuwait, Lebanon, Lesotho, Libya, Malaysia, Mongolia, Nigeria, Oman, Pakistan, Palestinian Authority, Qatar, Saint Christopher & Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent & Grenadines, Saudi Arabia, Sierra Leone, Singapore, Somalia, Sudan, Syria, Taiwan, Thailand, Trinidad And Tobago, Uganda, United Arab Emirates, United States Of America, Viet Nam, Yemen, Zimbabwe<br /><br /><br /><br />NOTE<br />1. Il Burundi ha abolito la pena di morte il 22/11/2008<div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-71720943008273941692010-01-18T01:22:00.000-08:002010-01-18T01:23:00.173-08:00Haiti, una catastrofe non solo naturale<div align="justify">di Barbara Spinelli, da "La Stampa", 17 gennaio 2010<br /><br />Le immagini di Haiti devastata non dicono per intero il disastro, come quasi sempre accade nelle grandi calamità naturali. Dicono il punto terminale di una storia lunga, accorciandola e sforbiciandola d’imperio.<br /><br />Ritraggono la tragedia ignorando le tragedie già avvenute: tremando, la terra le inuma ancor più profondamente. Raffigurano in modi sconnessi lo sguardo di un bambino salvato, struggente di bellezza, e il fulgore ­ tremendo ­ dei machete impugnati da superstiti a caccia di cibi, acqua, medicine. Orrore, bellezza, empatia, discordia: sono frammenti caotici di un tutto inafferrabile. Sono istantanee, e ogni istantanea è la punta di iceberg che restano inesplorati. Vediamo solo questa punta, commossi da eventi estremi. Facendo uno sforzo sentiamo l’odore di morte, descritto dai reporter. La base dell’iceberg, quel che viene prima del sisma, s’inabissa sotto le macerie con i morti. È il terribile destino di parole come umanità, soccorsi umanitari, guerre umanitarie: parole cui si ricorre in simili emergenze e che cancellano la storia, eclissano le responsabilità dei grandi e dei piccoli, dei singoli e delle autorità pubbliche. Parole che narrano una catastrofe solo naturale, non anche umana e politica. Per questo è così prezioso il giornalismo scritto. La televisione mostra solo un pezzetto di realtà, più o meno bene (i telegiornali italiani meno bene della Bbc).<br /><br />Twitter cattura l’urlo di Munch. Solo lo scritto ha la respirazione lenta della storia. Solo lui può dire quel che era prima del punto terminale, e come possa succedere che l’acme sia questo e non un altro, se possibile meno esiziale.<br /><br />Le fotografie delle catastrofi sono sempre in qualche modo taroccate. Ci viene «rifilata» una realtà, contorta magari inconsciamente. Privilegiando un riquadro e trascurandone altri falsifichiamo l’immagine, come ben spiegato in un blog attento alle manipolazioni visive (G.O.D., Ghostwritersondemand): ci lamentiamo dei trucchi, «ma siamo noi i grandi rifilatori». Noi che aggiustiamo le foto dei cataclismi, i reportage, trasformando individui e popoli in nuda umanità indistinta alle prese con la natura e sconnessa dalla pòlis. Foto e telecamere mostrano la mano che soccorre, non quella che ha distrutto e aumentato la vulnerabilità d’un Paese. Denunciano la natura matrigna della natura, non della politica; l’eclisse di Dio, non dell’uomo imputabile. Basta leggere su La Stampa i due articoli scritti da Lucia Annunziata, il 14 e 16 gennaio, per scoprire dietro l’Ultimo istante e l’Ultimo uomo una miserabile storia fabbricata dai politici.<br /><br />Qualcosa in realtà l’intuiamo, osservando i filmati trasmessi dai Caraibi. Sembra di vedere il bastimento di schiavi neri in fuga dall’Africa, che dopo essersi ammutinati sequestrano ­ nel racconto di Melville ­ il comandante Benito Cereno e si autogovernano con crudeli leggi del taglione: la nave si chiama San Dominick, ai nostri tempi Haiti. E proprio a Haiti Melville pensava: il primo luogo dove gli schiavi neri si liberarono negli Anni 90 del Settecento, inneggiando sotto la guida del leggendario Toussaint L’Ouverture alla rivoluzione francese. Pensava alla grandezza delle rivoluzioni e alle rovine che provocano quando perpetuano il tumulto e non si danno leggi stabili. Haiti somiglia a quella nave, divenuta isola.<br /><br />Anche a Port-au-Prince, come nel naviglio San Dominick, regna l’anomia che secerne despoti. Chi guarda il dramma nei Caraibi non vede autorità locali, che tengano ordine. Non vede poliziotti né ministri haitiani, ma solo potentati e organizzazioni esterni. L’assenza di immagini parla più di quelle esibite, anche qui.<br /><br />La storia occultata sotto la punta dell’iceberg eccola: è un inarrestabile sanguinario regolamento di conti fra cleptocrazie e fra mafie che oggi usano l’isola per i traffici di droga. È fatta di un’emancipazione gloriosamente iniziata e mai finita, perché sempre ha preferito le dittature generate dall’anarchia rivoluzionaria alle istituzioni che durano. I geologi dicono che identici terremoti, in Paesi ben amministrati, non seminano morte sì vasta. Lo sostiene la sismologa Kate Hutton: vent’anni fa, un terremoto di eguale forza colpì il Sud di San Francisco. Fece 63 morti, non 100-200.000 come a Haiti.<br /><br />La mano dello Stato non si vede a Port-au-Prince perché non c’era neanche prima, se mai c’è stata. È il motivo per cui sono nate baraccopoli così cadenti e indifese a Port-au-Prince, scrive la scrittrice Amy Wilentz: se i morti son tanti è perché l’agricoltura, degradata, ha spinto migliaia di contadini a inurbarsi negli slum di quella che veniva chiamata Perla delle Antille. I terremotati abruzzesi lo sanno, pur non avendo subito un sisma analogo. Se le case non fossero state costruite con la sabbia, se lo Stato avesse contrastato le speculazioni mafiose, il sisma sarebbe stato diverso: cataclismi dello stesso tipo in Giappone non fanno morti.<br /><br />Anche dietro la mano internazionale che corre in aiuto, anche dietro quella di Obama, c’è una lunga storia di peccati di omissione e di inani interventismi. Scrive il quotidiano Independent che occorre una «politica globale delle catastrofi». Ma anche questi appelli sono foto che ci rifiliamo a vicenda. Il disfarsi di Haiti rivela ed esige di più: rivela che aiuti umanitari e allo sviluppo vanno ripensati, perché fallimentari, e organizzati prima dei cataclismi. Fallimentari furono in primis gli interventi stabilizzatori americani, specialmente di Clinton. Washington tutto ha fatto, impossessandosi nella sostanza dell’isola, tranne rafforzare il suo Stato, le sue infrastrutture: ha installato dittatori, poi li ha cacciati, poi re-insediati (è il caso del sacerdote-presidente Aristide, negli Anni 90) senza mai scommettere sulle capacità locali di rendere l’isola meno vulnerabile ai ricorrenti sismi e uragani (con case meno cadenti, quartieri meno malavitosi, politiche del territorio più affidabili). Da un secolo, Washington «manda alternativamente nell’isola marines e spedizioni di aiuti umanitari - senza mai salvarla. (....) Haiti è un neo purulento sul volto di due delle più luminose pagine di storia del nostro mondo: la rivoluzione francese e quella americana» (Lucia Annunziata, La Stampa 14-1-10).<br /><br />Lo strazio umanitario ha questo di peculiare: cancella ogni errore, di governi locali o di potenze esterne o di mafie. Mette in scena un male interamente naturale, che fa tabula rasa della storia. Non a caso lo chiamano Apocalisse: parola da evitare, perché nell’Apocalisse non c’è più modo di correggersi. O gli danno il nome di male assoluto, estirpandolo dalla catena storica delle causalità e fantasticando globali empatie umane che oltrepassano la politica. Il racconto di Kleist sul terremoto del Cile racconta il naufragare di leggi e responsabilità. Quando l’uomo è solo di fronte alla natura non resta che il fato, e «tremendo appare l’Essere che regna sopra le nubi»: «Pareva che tutti gli animi fossero riconciliati, dopo che v’era rintronato il colpo spaventoso. Nella memoria non sapevano risalire più in là di esso».<br /><br />Impietoso, Kleist racconta come la memoria si vendichi, nel mondo non immaginario ma reale. Basta un attimo e la riconciliazione si spezza, proprio come a Haiti: nel mondo reale ci sono i tumulti, i machete, le guerre per il cibo, l’assenza di polizia locale e di Stato.<br /><br />L’umanitario fa parte della modernità rivoluzionaria come la fotografia e la Tv. Il suo sguardo si fissa sull’ultimo attimo: «Nella memoria non risale più in là». Urge invece risalire, far politica ricordando: anche su scala mondiale. Dice Kafka che bisogna «inoltrarsi nel buio con la scrittura, come se il buio fosse un tunnel». L’immagine fotografica livella ogni cosa, del tutto ignara che ogni buio è un tunnel, anche quando a prima vista pare piatto.<br /><br />TRATTO DA<br /><a href="http://temi.repubblica.it/micromega-online/haiti-una-catastrofe-non-solo-naturale/">http://temi.repubblica.it/micromega-online/haiti-una-catastrofe-non-solo-naturale/</a> </div><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-27367351945243513482010-01-18T01:20:00.000-08:002010-01-18T01:21:14.513-08:00Haiti, storia di golpe e cataclismi<div align="justify">La repubblica di Haiti, che occupa un terzo dell’isola Hyspaniola, è uno degli Stati più poveri del mondo, classificato al 175° posto per reddito pro capite, sulle 208 nazioni censite dalla banca Mondiale. La sua è una storia dove violenza, povertà, catastrofi naturali, si intrecciano da sempre, una sorta di maledizione, soprattutto se si guarda alla vicina Repubblica Dominicana, l’altra parte dell’isola, meta di vacanze più o meno esclusive e nazione non toccata dal terremoto del 12 gennaio. A partire dal Seicento, gli scontri politici e militari si sono susseguiti senza sosta. Inizialmente fu la Spagna a mandare l’esercito a spopolare l’isola perché i cittadini spagnoli commerciavano illegalmente con i francesi. Gli uragani e un’epidemia di vaiolo si aggiunsero alla guerra per il predominio tra Spagna e Francia nella seconda metà del Seicento fino a quando si giunse a un accordo, nel 1731, sui confini delle due potenze europee.<br /><br />Fu nel 1794 la prima svolta politica per Haiti, quando un ex schiavo, Toussaint Louverture, alleato dei francesi, ricacciò nella parte orientale gli spagnoli, per invaderla e liberarla nel 1801. Tre anni dopo, il generale Jean-Jacques Dessalines proclama l’indipendenza di Haiti, che divenne la prima repubblica mondiale governata da neri. Ma qui inizia un percorso destinato a trascinare nella dittatura il piccolo stato caraibico. Dessalines si autoincorona imperatore e stermina i bianchi rimasti nella nazione. Ucciso in un’imboscata, Dessalines lascia in eredità una guerra civile che si conclude solo nel 1849, quando la metà orientale dell’isola si dichiara indipendente col nome di Repubblica Dominicana. Nel XX secolo entrano in gioco anche gli Stati uniti, che nel 1915 invadono l’isola, confiscano i depositi d’oro, riorganizzano la costituzione e sciolgono l’esercito.<br /><br />Gli Usa lasciano Haiti nel 1934, quando nell’isola la divisione tra neri e mulatti raggiunge il livello di guardia. Nel 1956, elezioni palesemente truccate portano al potere Francois Duvalier, detto "papa doc". La parte mulatta della popolazione rifiuta l’elezione e Duvalier assolda quelli che verranno chiamati "ton ton macoute", dal nome di un personaggio mostruoso delle fiabe, delinquenti pagati per uccidere gli oppositori del regime. Nel 1971, alla morte di Duvalier, sale al potere il figlio, "baby doc" Jean Claude, che continua la politica di repressione violenta degli oppositori. L’unica possibilità rimasta a Haiti, il turismo, crolla negli anni Ottanta, quando la repubblica viene considerata ad alto rischio per il virus dell’aids. Duvalier è costretto all’esilio e Haiti vive un periodo segnato da colpi di stato militari, che portano al potere di volta in volta Henri Namphy, Prosper Avril eil giovane prete Jean-Bertrand Aristide. Un altro golpe, nel 1991 con migliaia di morti, costringe Aristide alla fuga dall’isola. Vi ritorna, tre anni dopo, protetto da Jimmy Carter, presidente Usa. L’uragano Georges del 1998 aggiunge morti e danni a una nazione sempre più povera, prima della fuga nella Repubblica Centrafricana di Aristide, accusato nel 2004 di avere atteggiamenti simili a quelli di un dittatore, e prima del sisma di pochi giorni fa. </div><br />TRATTO DA <a href="http://www.vivereinarmonia.it/attualita/speciali/articolo/haiti-storia-di-golpe-e-cataclismi.aspx">http://www.vivereinarmonia.it/attualita/speciali/articolo/haiti-storia-di-golpe-e-cataclismi.aspx</a><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-85085672174199781542010-01-18T00:53:00.000-08:002010-01-18T01:07:39.515-08:00Haiti: garantire l’accesso alle cure agli abitanti delle bidonville di Port au Prince è una necessità.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZH8q_wYbrpu8e8-RuAy4Qa-rpOI5yUH5NgFbaR7rSkKgfOd9AW_X65tejFQKgO9xfo6ju91aaXtPh-YMxzowiwjF3ypA0RkvBqPLI1Hx69E6ThsCUf9woo5vQzSQT8t10KuRCwN90rXc/s1600-h/martissant_haiti.jpg"><img style="WIDTH: 320px; HEIGHT: 214px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5428000598734205218" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZH8q_wYbrpu8e8-RuAy4Qa-rpOI5yUH5NgFbaR7rSkKgfOd9AW_X65tejFQKgO9xfo6ju91aaXtPh-YMxzowiwjF3ypA0RkvBqPLI1Hx69E6ThsCUf9woo5vQzSQT8t10KuRCwN90rXc/s320/martissant_haiti.jpg" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitDwgNXleMokv1JSiilEENHFztkilbxiZTxsULGB7uyog9i5UBSXdnG4ygbaxplWSct03_C9vw35hn6ZGE83BHWZVS18KMymqz4TIBFUQjGjke0cCy0w_c4Se8FB8ItIUp-zCHiA8wMvI/s1600-h/citesoleil_haiti.jpg"><img style="WIDTH: 320px; HEIGHT: 214px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5428000595056868786" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitDwgNXleMokv1JSiilEENHFztkilbxiZTxsULGB7uyog9i5UBSXdnG4ygbaxplWSct03_C9vw35hn6ZGE83BHWZVS18KMymqz4TIBFUQjGjke0cCy0w_c4Se8FB8ItIUp-zCHiA8wMvI/s320/citesoleil_haiti.jpg" /></a><br /><br /><br />In occasione della chiusura delle attività a Cité Soleil, MSF lancia un appello alle autorità haitiane e alla comunità internazionale.<br />18/12/2007<br /><div align="justify"><br />Port au Prince, 18 Dicembre 2007 - Medici Senza Frontiere (MSF) lancia un appello alle autorità haitiane e alla comunità internazionale affinché sia garantito l’accesso alle cure per gli abitanti dei quartieri di Cité Soleil e Martissant, quartieri estremamente disagiati della capitale haitiana Port au Prince.<br />Questo appello è stato lanciato in occasione della presentazione dei risultati raggiunti da MSF nei progetti in questi due quartieri e dell’annuncio della chiusura delle attività di MSF a Cité Soleil.<br />Nel luglio 2005 MSF aveva avviato un programma a Cité Soleil per portare aiuto alla popolazione intrappolata nelle violenze dovuto agli scontri tra gruppi armati locali e truppe ONU. I civili sono state spesso le prime vittime di questi scontri. MSF ha offerto a Cité Soleil il suo appoggio a due strutture del Ministero della Salute per assistere la popolazione che a quel tempo viveva dentro una vera e propria enclave. </div><div align="justify"><br />Quando MSF ha iniziato il progetto le uniche due strutture sanitarie presenti, il centro di salute primaria di Chapi e l’ospedale Choscal, erano praticamente chiuse ed erano state abbandonate a causa dell’insicurezza.<br /><br />Da luglio 2005 alla fine di novembre 2007 la presenza continuativa e mai interrotta delle equipe di MSF, anche in occasione dei combattimenti più intensi, ha permesso di effettuare in tutto 72mila consultazioni al centro di salute primaria di Chapi e 32mila all’ospedale di Choscal, di questi oltre 13mila pazienti sono stati ricoverati. Oltre a ciò 5500 donne hanno partorito a Choscal e sono stati effettuate 3mila interventi chirurgici di cui 1800 urgenze. Su un totale di 579 feriti da arma da fuoco il 90% sono stato curati tra il luglio 2005 e la fine del 2006. MSF ha inoltre investito per riabilitare le due strutture.<br /><br />Da aprile 2007 la situazione a Cité Soleil è enormemente migliorata. Nessun ferito da arma da fuoco è stato ricevuto all’ospedale di Choscal, e la popolazione del quartiere non vive più una situazione di enclave. Per questo le attività di MSF a Cité Soleil termineranno il 31 dicembre 2007.<br /><br />Per garantire l’accesso alle cure alla popolazione locale sono ora necessari interventi strutturali di lungo termine. MSF è un’organizzazione medica specializzata nelle urgenze e di fronte alla nuova situazione ha deciso di passare progressivamente le attività al Ministero della Salute haitiano. La comunità internazionale deve dunque sostenere gli sforzi delle autorità haitiane.<br /><br />“Oggi l’insicurezza non può più essere una scusa per il non intervento da parte di attori statali e non”, afferma Loris De Filippi, responsabile per i progetti di MSF Italia ed ex capo missione ad Haiti. “Nonostante questo gli interventi nel campo sanitario sono rari a Cité Soleil. Noi chiediamo alle Nazioni Unite e ai grandi donatori di sostenere gli sforzi delle autorità haitiane per garantire cure di qualità alla popolazione”. </div><br />A dicembre 2006 MSF ha aperto un progetto a Martissant, un quartiere dove la violenza quotidiana e l’assenza di strutture sanitarie privano la popolazione dell’accesso alle cure. Secondo un’inchiesta realizzata da MSF nel periodo compreso tra gennaio 2006 e luglio 2007 quasi un caso di morte su quattro a Martissant era legato a episodi di violenza.<br />MSF ha quindi aperto a dicembre 2006 un centro d’urgenza a Martissant. A luglio 2007 MSF ha inoltre allestito un sistema di cliniche mobili nel cuore dei quartieri di Martissant precisamente a Ti Bois, Grand Ravine, Bolosse e Barreu. Attualmente il centro d’urgenza assiste une media di 60 pazienti al giorno, di cui il 12% sono vittime di violenza. Ogni giorno oltre 12 pazienti vengono riferiti ad altre strutture, principalmente gli altri ospedali della città in cui lavora MSF.<br />Le equipe mediche all’interno delle cliniche mobili offrono cure mediche di base a circa 400 pazienti al giorni.<br /><br />“L’esperienza di MSF a Martissant mostra che è possibile e indispensabile offrire cure mediche a una popolazione stimata in diverse centinaia di migliaia di persone che vivono in un’area considerata come zona rossa”, continua De Filippi. “E’quindi indispensabile che le autorità haitiane, con il sostegno della comunità internazionale, si adoperino per realizzare strutture sanitarie nel cuore di questo quartiere per garantire un vero accesso alle cure per la popolazione di Martissant”.<br /><br />Nel 2008 MSF continuerà a impegnarsi per assistere le popolazioni vulnerabili della capitale haitiana: le attività di MSF si concentreranno nel quartiere di Martissant, all’ospedale traumatologico della Trinité, al centro di riabilitazione di Pacot e alla maternità di Jude Ann.<br /><br />Foto di Pep Bonet<br />TRATTO DA <a href="http://www.medicisenzafrontiere.it/msfinforma/comunicati_stampa.asp?id=1608">http://www.medicisenzafrontiere.it/msfinforma/comunicati_stampa.asp?id=1608</a><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-66074616029237080262010-01-18T00:40:00.000-08:002010-01-18T01:09:05.539-08:00IMMAGINI HAITI<div align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY6A9Bb2eJdwEZarnTCaBPU7uo-xNOw_xoz78_4eH9YAe0_14RbkrRDwWdCwfSE7-cSYXng9xwB8oz8CTegWS9_owZtx7BIyakH_Zfkr1frlhGul1xuZ3RSCWQdY_cVwA860g_D7RSZcs/s1600-h/haiti_184_4_650.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 262px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5427997845401691074" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY6A9Bb2eJdwEZarnTCaBPU7uo-xNOw_xoz78_4eH9YAe0_14RbkrRDwWdCwfSE7-cSYXng9xwB8oz8CTegWS9_owZtx7BIyakH_Zfkr1frlhGul1xuZ3RSCWQdY_cVwA860g_D7RSZcs/s400/haiti_184_4_650.jpg" /></a> <span style="font-size:78%;">TRATTO DA </span><a href="http://graphics8.nytimes.com/images/2004/09/24/international/haiti.184.4.650.jpg"><span style="font-size:78%;">http://graphics8.nytimes.com/images/2004/09/24/international/haiti.184.4.650.jpg</span></a><span style="font-size:78%;"><br /></span><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxC0ZuxGHb_2Wqu3EWAHpLTLNSeZz3CNzFrzuJPVU90-vopToEqHkI5LTm8W9PyT85UBr-rWCIBMGYJnLnKF4ZFRTWjIUwBXmBNjsyg2op6YtADCFcZh68X2UWUQQJ2nG3fzuvwCE646M/s1600-h/Haiti%2520Village.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 266px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5427997595130468034" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxC0ZuxGHb_2Wqu3EWAHpLTLNSeZz3CNzFrzuJPVU90-vopToEqHkI5LTm8W9PyT85UBr-rWCIBMGYJnLnKF4ZFRTWjIUwBXmBNjsyg2op6YtADCFcZh68X2UWUQQJ2nG3fzuvwCE646M/s400/Haiti%2520Village.jpg" /></a><br /><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSNCsAlRz7siEMIsN9yCMgB6Y167Mf43gjAYrm41ubNieV6I44jDKUKniHy7HL0GcferMgiinnEVQrBzh2Vet2Rue6IRvjCccD_SbMXHshusEQnzZMpK6ryTKIe604uOuIWWdBSvhQ2EU/s1600-h/Haiti%2520Mudcakes.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 250px; DISPLAY: block; HEIGHT: 160px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5427997591466745298" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSNCsAlRz7siEMIsN9yCMgB6Y167Mf43gjAYrm41ubNieV6I44jDKUKniHy7HL0GcferMgiinnEVQrBzh2Vet2Rue6IRvjCccD_SbMXHshusEQnzZMpK6ryTKIe604uOuIWWdBSvhQ2EU/s400/Haiti%2520Mudcakes.jpg" /></a><span style="font-size:78%;"> TRATTO DA </span><a href="http://www.collaborativehealth.ca/helping-haiti/"><span style="font-size:78%;">http://www.collaborativehealth.ca/helping-haiti/</span></a><span style="font-size:78%;"> </span><br /><br /><br /><br /><br /><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisfVdh6aYtNYSTKj-IwWDqpqgrUhuSAG-Y0HiILKvXu85Jm0Qxd3ZAKUINgIe2vjXxLc10NjRmJqj8nwIicwufrIJYuIfyeFy8Ni-oOvQI6_2SGWyYa1rsZaR3p3m7VUv_YR-PlVnAtYY/s1600-h/Haiti%2520Village.jpg"></a></p></div><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-79374837655384523062010-01-18T00:34:00.000-08:002010-01-18T01:09:14.307-08:00HAITI<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHzZ9V_XRfQvIFUYZwzm_Pg8KYca0c3XTyxv7yIhThmpSo1tFAd-zw2axeF736ddc71VZQQzfDt1-OpwRyTk1xPZhzv0xf8dYKP_TmkhRQUmrXmtvLILxY4_y5rkdvqWiaYFYXRXxftZc/s1600-h/haiti1.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 400px; FLOAT: left; HEIGHT: 344px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5427999999224591506" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHzZ9V_XRfQvIFUYZwzm_Pg8KYca0c3XTyxv7yIhThmpSo1tFAd-zw2axeF736ddc71VZQQzfDt1-OpwRyTk1xPZhzv0xf8dYKP_TmkhRQUmrXmtvLILxY4_y5rkdvqWiaYFYXRXxftZc/s400/haiti1.jpg" /></a><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAMwPRR6YaB3RqqWA9q5nQuzXdFkNTuFN00Ir1GrG0Eqf2C1AFcNflbm7pSYyF_ApuITjZ_BDRGci6gnOqB5A-Ys8hk7IA7xQv9lASPJeXslfoNbBxG-V1BHvkBuo5exbZENWuKTcqgrU/s1600-h/Haiti%2520Mudcakes.jpg"></a><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-e_vXYK661uwg2E4HIExD66KhaslgX8GNsioAL1Yx5LIZORwmOH5zTygB44kWNVad3DisnVjN7Jlq-7ObwX0Zjhq69MJQSEzCzKZ_4YcGzfqYsEFV73QksLYrcWZ_s1_nRs9W-3h2xP8/s1600-h/martissant_haiti.jpg"></a><br /><br /><br /><div><br /><br /><div></div><br /><br /><div></div><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjN2J1obWOVYFIuu4qt-r22vZhLCQxGIGj50rU76dVlIOxRcPYQgSCQKCv1ys3ajhGTfOBs8a3tqKCTXcqYcr_HKmxqD43Jc6HCrY86XX9y3ijUvNaSssmexGyEBo7hFkfxo9Fwtyxn-jw/s1600-h/haiti-beach.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; FLOAT: left; HEIGHT: 208px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5427995872406552130" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjN2J1obWOVYFIuu4qt-r22vZhLCQxGIGj50rU76dVlIOxRcPYQgSCQKCv1ys3ajhGTfOBs8a3tqKCTXcqYcr_HKmxqD43Jc6HCrY86XX9y3ijUvNaSssmexGyEBo7hFkfxo9Fwtyxn-jw/s320/haiti-beach.jpg" /></a><br />Haiti è uno dei paesi più poveri del mondo e il più povero del Continente Americano. Continuamente dilaniato da disordini e guerre civili non riesce a raggiungere una stabilità politico economica e sociale. La disoccupazione è a tutt’oggi al 70%. Il PIL pro capite annuo è di soli 250 $. Nonostante la lunga lista di enormi problemi sociali economici e politici, l’isola è splendida e la popolazione è formata da moltissime differenti etnie e la cultura è meravigliosamente ricca delle loro tradizioni.<br />E nonostante le difficoltà produce uno dei più sublimi esempi di Rhum Agricòle del mondo, il Rhum Barbancourt, unico produttore del paese.<br />Haiti E’ il primo, insieme all’attuale Repubblica Dominicana ad aver introdotto nelle Americhe la canna da zucchero, portata da Colombo nell’isola di Hispaniola già nel 1493, ma solo nel ‘700 fiorisce per mano francese l’utilizzo e il commercio dello zucchero, specialmente nella zona nord del paese. Moltissime dall’800 le distillerie artigianali, ma una sola, la Barbancourt si impone.<br /><br /><div align="justify">TRATTO DA <a href="http://www.rumclub.org/prodotti/i-rum-dalla-a-alla-z/haiti/">http://www.rumclub.org/prodotti/i-rum-dalla-a-alla-z/haiti/</a> </div><div align="justify"> </div></div></div></div></div><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-68486136972676480892009-12-05T09:54:00.000-08:002009-12-05T10:11:56.622-08:00Profezie sul 21 dicembre 2012<span style="font-size:180%;color:#ffcc33;">Profezie sul 21 dicembre 2012</span><br />Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.<br /><br /><br /> Il 21 dicembre 2012 è la data in cui, secondo aspettative diffuse attraverso siti internet, libri e documentari TV, dovrebbe verificarsi un qualche evento storico di significativa discontinuità o una vera e propria disastrosa catastrofe. Tali attese si baserebbero sulla fine di uno dei cicli (b'ak'tun) del calendario Maya. Una simile idea non trova supporti nell'ambito della comunità scientifica, in particolar modo né in quella geofisica né in quella astronomica; né nell'ambito della corrente principale degli studiosi degli antichi Maya.<br /><br /><div align="center"><span style="color:#660000;"><strong>***************************************************************</strong></span></div><div align="center"><strong><span style="color:#660000;"></span></strong> </div><div align="left">2012, allarme Nasa"Black out sulla Terra"</div><div align="justify"> </div><div align="justify">Milioni di persone senza elettricità nel 2012, cibo e medicine che vanno a male nei frigo spenti, telefoni e satelliti fuori uso. Uno scenario da "day after" che potrebbe essere derubricato alla voce "catastrofismo", se non fosse che l'allarme viene dalla Nasa e dalla National Academy of Sciences. E nella parte del cattivo che mette a repentaglio la civiltà, una volta tanto, non ci sono le attività umane, l'inquinamento o il riscaldamento globale. Il nemico a sorpresa è il Sole, artefice della vita sulla Terra, che con un colpo di tosse potrebbe mettere ko le infrastrutture sulle quali l'Occidente prospera.<br /><br />Da dicembre, l'attività del Sole sta lentamente aumentando. La nostra stella varia il suo campo magnetico ogni 11 anni e a un certo punto si raggiunge un picco di fenomeni (eruzioni solari e getti di massa coronale) dai quali si sprigionano grandi quantità di energia e di radiazioni. Tali getti possono raggiungere la Terra dando luogo a tempeste geomagnetiche. L'atmosfera ci protegge, gli effetti diretti delle tempeste solari sulla salute sono trascurabili, ma il loro impatto sulle strutture socio-economiche potrebbe essere disastroso.<br />Gli astronomi osservano questi fenomeni dal 1859 quando una tempesta geomagnetica di proporzioni straordinarie, oltre a rendere possibile l'osservazione di aurore come quelle polari in Italia e a Cuba, fece incendiare alcuni cavi del telegrafo in Europa e negli Stati Uniti. A maggio del 1921, un'altra tempesta provocò una serie di cortocircuiti, mettendo fuori uso le linee elettriche e quelle telefoniche sulle due sponde dell'Atlantico. Ma cosa accadrebbe se eventi del genere si verificassero oggi che un'intera civiltà è stata fondata sull'elettricità e le telecomunicazioni?<br /><br />La risposta degli esperti è tutt'altro che confortante: "L'energia elettrica è la chiave di volta tecnologica della società moderna, dalla quale dipendono tutte le altre infrastrutture e gli altri servizi", si legge in un rapporto di 132 pagine commissionato dalla Nasa alla National Academy of Sciences. "Se la tempesta del 1859 avvenisse oggi, assisteremmo a un'enorme devastazione sociale ed economica". Nel 1989, sei milioni di persone in Quebec sono rimaste senza energia per nove ore a causa di una tempesta geomagnetica dieci volte meno potente di quella del 1921. Secondo John Kappenmann, coautore del rapporto, se un evento come quello del '21 si ripetesse, le persone senza elettricità sarebbero stavolta 130 milioni.<br /><br />Una riedizione della tempesta del 1859, che fu ancor più potente, farebbe danni per duemila miliardi di dollari. Ciò che spaventa particolarmente nelle tempeste geomagnetiche è la loro imprevedibilità. Si sa che questo ciclo solare raggiungerà il prossimo picco tra il 2012 e il 2013, ma nella comunità scientifica non c'è accordo su quanto sarà intensa l'attivita della nostra stella in quel periodo. Spiega lo scienziato Doug Biesecker, della Noaa: "Basta un solo evento per creare enormi problemi: la grande tempesta del 1859 avvenne durante un ciclo particolarmente mite".<br />Proprio come quello che sta per iniziare.<br /><br />(10 maggio 2009)<br /> </div><div align="left">tratto da <a href="http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/tecnologia/cellulari-2/cellulari-2/cellulari-2.html">http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/tecnologia/cellulari-2/cellulari-2/cellulari-2.html</a></div><div align="left"> </div><div align="center"><strong><span style="font-size:130%;color:#993300;">*******************************************************</span></strong></div><div align="center"><strong><span style="font-size:130%;color:#993300;"></span></strong> </div><div align="left"><strong><span style="color:#ff0000;">2012, il finimondo<br />I calendari dei Maya finisce il 21 dicembre 2012. Per molti sarà la fine del mondo: delle peggiori. In più tempeste magnetiche, un misterioso pianeta, l'inversione dei poli... Che cosa c'è di vero in queste voci?</span></strong></div><div align="left"> </div><div align="left">20 dicembre 2012. Per quel giorno non prendete appuntamenti. Non affannatevi per i regali di Natale. Tutto inutile. Quel giorno sarà l’ultimo. Poi il mondo finirà, in grande stile: eruzioni vulcaniche, tsunami, tempeste magnetiche, uragani devastanti, radiazioni dallo spazio, la comparsa di un fantomatico pianeta scateneranno l’apocalisse.<br />Questo è quanto prevedono centinaia di siti, qualche decina di libri, una serie di trasmissioni televisive che su questa profezia strabiliante hanno fatto valanghe di denaro e avvinto gli appassionati del mistero. Ma è vero? Noi crediamo di no, ne siamo sicuri, e vorremmo smontare, una per una, tutte queste tesi.<br /><br /><br />Le tesi <br />APOCALISSE A HOLLYWOOD<br />Non poteva mancare il kolossal americano sulla terribile sorte che ci aspetta. Il film si intitola 2012, costato oltre 200 milioni di dollari, uscirà il 13 novembre.<br />Per promuoverlo i produttori hanno anche creato il sito di un fantomatico Istituto per la continuità umana che spiega gli eventi descritti dal film scientificamente (sic). Online è possibile partecipare a una lotteria per far parte di un piccolo numero di persone a cui verrà assicurata la sopravvivenza. Ovviamente è tutto falso.<br />I trailer e alcune scene vengono utilizzati da trasmissioni tv pseudo scientifiche sulla fine del calendario Maya.<br /><br /><br /><br /><br />Ma andiamo con ordine. Cosa c’è alla base della convinzione che nel 2012 il mondo finirà? Ecco i principali eventi prospettati:<br />1. Il 20 dicembre 2012 si concluderà il ciclo del “lungo Computo” del calendario Maya.<br />2. Il giorno successivo a tale data, ci sarà il solstizio d’inverno e il Sole si troverà in una rara posizione: allineato con il centro della Via Lattea, un evento che non si ripete da 26mila anni.<br />3. Nel 2012, inoltre, l’attività solare avrà un picco e ci aspettano tempeste solari in grado di paralizzare la nostra società.<br />4. Il polo nord e il polo sud potrebbero invertirsi.<br />5. Il 21 dicembre 2012 un pianeta misterioso (pianeta X, o Nibiru) la cui orbita è aldilà di Plutone si scontrerà con la Terra.<br />6. Il vulcano di Yellowstone negli USA erutterà nuovamente… con effetti catastrofici.<br />7. Alcuni scienziati russi hanno scoperto che il sistema solare è entrata in una nube spaziale che sta stimolando e destabilizzando il Sole e le atmosfere dei pianeti.<br /><br />Ma non basta. I profeti di sventura aggiungono a tutte queste cause anche la lettura esoterica della Genesi (il primo libro della Bibbia) e dello Yi Jing (il libro dei mutamenti dell'antica Cina). Passando, ovviamente, anche attraverso le profezie di Nostradamus e le piramidi di Giza.<br />Proviamo a capire se intorno a queste teorie di catastrofe c’è qualche aspetto di verità e scientificità o c’è soltanto un business molto remunerativo.<br /><br /><br /><strong><span style="color:#ff0000;">La fine del tempo<br />La fine del calendario dei Maya vuol dire che finirà il mondo? L'antica popolazione mesoamericana non la pensava così</span></strong><br /><br />Il primo punto: finisce il calendario Maya. Il popolo americano aveva sviluppato un’approfondita conoscenza della matematica (avevano il concetto dello zero) e dell’astronomia. Per misurare il tempo si servivano di 3 calendari. Il Tzolk’in, un calendario molto antico di tipo religioso, prevedeva 260 giorni; poi c’era un calendario stagionale, seguiva il sole e durava 365 giorni; infine c’era il calendario noto come il Lungo Computo. Durava 1.872.000 giorni (5.125 anni circa). È proprio questo che si chiuderà nel dicembre 2012.<br /><br />C’è da preoccuparsi?<br />«Per gli antichi Maya giungere al termine del ciclo rappresenta una grande festa» spiega Sandra Noble, direttrice della Fondazione per il progresso degli studi mesoamericani di Crystal River (Usa). Un po’ come succede per noi, che festeggiamo la fine e l’inizio dell’anno, senza pensare che sia la fine del mondo. Considerare la fine del Lungo Computo come la fine del mondo o un cambiamento cosmico «è un’invenzione e la possibilità per molti di guadagnare soldi» continua Noble.<br /><br />Che cosa succederà?<br />Non tutti i siti e libri dedicati al 2012 concordano su cosa debba succedere di preciso alla “fine” del calendario Maya: una fermata di 72 ore della rotazione della Terra, un’inversione dei poli magnetici terrestri, un conflitto nucleare, un’epidemia d’influenza, l’impatto di un asteroide, l’esplosione di una supernova oppure un più sobrio “cambiamento spirituale”. «Già questa varietà estrema di scenari dovrebbe far riflettere su quanto siano precise le previsioni di questi autori» spiega Paolo Attivissimo, esperto di bufale online. «Non possono avere ragione tutti quanti».<br /><br /><br /><strong><span style="color:#ff0000;">Allineamenti pericolosi e Sole irrequieto<br />Tra le cause della fine del mondo ci sarebbe anche un allineamento con l'orizzonte della galassia e un periodo di tempeste solari devastanti. Ma anche in questo caso, prove scientifiche poche, e la fantasia va ben oltre la realtà.</span></strong><br /><br /><br />Il giorno seguente alla fine del calendario Maya, ci sarà il solstizio d’inverno e il Sole si troverà in una rara posizione: allineato con il centro della Via Lattea, un evento che non si ripete sa 26mila anni.<br />Il solstizio d’inverno di per sé non è pericoloso: avviene due volte all’anno, quando l’asse terrestre si trova maggiormente inclinato rispetto al Sole. E neppure l’allineamento astronomico non è pericoloso o raro: gli astronomi ne osservano in continuazione. Nel 2002, per esempio, 5 pianeti si sono allineati nell’arco di 33 gradi senza alcuna conseguenza.<br /><br />Barlume di verità<br />L’allineamento del Sole con il piano equatoriale della Via Lattea è comunque un fenomeno “vero”. Anzi c’è già stato, nel 1998. Il sole transita lungo questo equatore (arbitrario, come qualsiasi linea di demarcazione, come per esempio il meridiano di Greenwich) ogni 32 milioni di anni circa. Difficile riuscire a pensare che allineamenti così lenti e tra strutture così differenti (una stella rispetto a una galassia) possa portare a cambiamenti così repentini.<br /><br /><br />Tempeste solari<br />Nel 2012, l’attività solare avrà un picco. Questo è normale, perché l’attività solare segue un ciclo undecennale e l’ultimo picco è stato intorno al 2000. In situazioni normali e anche nei periodi di massima attività le particelle emesse dal Sole possono danneggiare i satelliti, provocare black out ad alte latitudini, causare spettacolari aurore. Ma per l’uomo nulla di pericoloso: ci salva il campo magnetico che protegge la Terra.<br />Molti siti e libri catastrofisti, però, alimentano la paura per questo fenomeno naturale, registrando che negli ultimi anni l’attività solare è cresciuta più del normale. Ma non è vero: la realtà è che il nostro Sole è più calmo del previsto e che il picco di attività solare sarà intorno al 2013.</div><div align="left"> </div><div align="left">tratto da <a href="http://www.focus.it/">http://www.focus.it</a></div><div align="left"> </div><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-1869303214763051892009-05-29T06:05:00.000-07:002009-05-29T06:06:55.602-07:00DELFINI UCCISI SULLE COSTE DELLE ISOLE FaroerL'essenza dell'appello è vera, ma come capita spesso insieme ai fatti autentici c'è una pericolosa miscela di falsità.In effetti nelle isole Faroer (non Feroe, come dice l'appello) viene effettuata una caccia ai globicefali, cetacei della famiglia dei delfinidi, nella quale gli animali vengono radunati e spinti a riva per poi essere uccisi allo scopo di ricavarne cibo e materie prime di ogni genere.Quello che l'appello non dice è che le isole Faroer si autogovernano, pur essendo parte della Danimarca, e quindi è inutile reclamare presso il governo danese.Un altro aspetto taciuto dall'appello è che gli abitanti prendono particolari precauzioni per ridurre le sofferenze dei cetacei (che, sia chiaro, non voglio sminuire), e che paradossalmente sono proprio queste precauzioni a rendere così forti le immagini che accompagnano l'appello: l'uccisione è infatti strettamente regolamentata (<a href="http://www.whaling.fo/nammco99whalingandanimal.htm">il regolamento è qui, in inglese</a>). Sono vietati fiocine ed arpioni, e i cetacei vengono uccisi tranciando la spina dorsale. Questo produce la morte entro 30 secondi di media, in linea quindi con la macellazione bovina e suina diffusa in Europa, ma ha anche l'effetto di tranciare le principali arterie dell'animale e quindi causare la dispersione di grandissime quantità di sangue che tingono drammaticamente di rosso le acque dei fiordi.Il numero di animali uccisi annualmente in questo modo è intorno al migliaio, e va chiarito che i globicefali non sono una specie di cetaceo a rischio d'estinzione.L'appello dice inoltre il falso quando afferma che la strage viene effettuata per "dimostrare di aver raggiutno [sic] l'età adulta". La caccia, infatti, è un'attivita praticata da secoli dall'intera comunità degli abitanti, che si suddividono i suoi prodotti.Benché sia comunque uno spettacolo raccapricciante e certamente non da incoraggiare, va considerato che è numericamente insignificante in confronto alla strage di cavalli, mucche, maiali e pollame che avviene in Europa e nel mondo senza che per questo si scatenino catene di sant'Antonio come questa. Ma, si sa, è più facile condannare quello che fanno gli altri che riflettere su quello che avviene in casa propria. Soprattutto se in casa propria la strage avviene di nascosto, lontano dalle fotocamere, mentre gli altri la fanno alla luce del sole.E' comunque il caso di inoltrare quest'appello per far conoscere questa realtà? Lascio a voi valutare. Sicuramente sarebbe meglio farlo circolare accompagnato da informazioni corrette. Informazioni come questa, taciuta anch'essa dall'appello: la carne dei globicefali contiene molto mercurio, PCB (difenili policlorurati) e altre sostanze tossiche, per cui il ministro della salute delle Faroer ne sconsiglia il consumo più di una volta al mese.Il paradosso, dunque, è che sarà proprio l'inquinamento, anziché l'attivismo ecologista non obiettivo, a contribuire alla scomparsa di quest'usanza<br /><br />tratto da <a href="http://attivissimo.blogspot.com/2008/11/i-danesi-ammazzano-i-delfini.html">http://attivissimo.blogspot.com/2008/11/i-danesi-ammazzano-i-delfini.html</a><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-20968166554344115732009-05-29T05:45:00.000-07:002009-05-29T05:49:27.747-07:00....DANIMARCA : UNA VERGOGNA<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifi3ddy8GrRo_CBFLO9URXVTBGjayyglgoNzl6UaCXowEqSSPzEOGMzY76YIs2uf3CWRUc77-pCS48Lw3ilgCthnlySj4G9Vex7vjyw1lGdkvdecXN1JA6fZvmAba0OjfxIKF0eEdj_m8/s1600-h/111.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5341226804582053602" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 198px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifi3ddy8GrRo_CBFLO9URXVTBGjayyglgoNzl6UaCXowEqSSPzEOGMzY76YIs2uf3CWRUc77-pCS48Lw3ilgCthnlySj4G9Vex7vjyw1lGdkvdecXN1JA6fZvmAba0OjfxIKF0eEdj_m8/s320/111.jpg" border="0" /></a> BENCHE' QUESTO SEMBRI INCREDIBILE, OGNI ANNO, QUESTO MASSACRO BRUTALE E SANGUINARIO SI RIPRODUCE NELLE ISOLE FEROE, CHE APPARTENGONO ALLA DANIMARCA. LA DANIMARCA , UN PAESE SUPPOSTO 'CIVILIZZATO', MEMBRO DELL'UNIONE EUROPEA. TROPPE POCHE PERSONE AL MONDO CONOSCONO QUESTO AVVENIMENTO ORRIBILE E DEPROVEVOLE CHE SI RIPETE OGNI ANNO. QUESTO MASSACRO SANGUINARIO E' IL FRUTTO DI GIOVANI UOMINI CHE VI PARTECIPANO PER DIMOSTRARE DI AVER RAGGIUTNO L'ETA' ADULTA (!!). E' ASSOLUTAMENTE INCREDIBILE CHE NON SIA FATTO NIENTE AFFINCHE ' QUESTA BARBARIE CESSI. UNA BARBARIE CONTRO I DELFINI CALDERONES, UN DELFINO SUPER INTELLIGENTE E SOCIEVOLE CHE SI AVVICINA ALLA GENTE PER CURIOSITA'.<br />INVIA QUESTO MESSAGGIO A TUTTI I TUOI CONTATTI. VERGOGNA ALLA DANIMARCA !!! Fate sapere a tutti che in Danimarca massacrano ogni anno i delfini extra-intelligenti e socievoli per una festa così come fosse un carnevale. Solo le persone inutili pensano che tanto non cambia nulla e per questo rifiutano di inviare questo messaggio a tutti. Speriamo che cambierà, chi lo sa!<br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFpU-lLPyrQ7QXcoLvNSFBCWxIc0mGmuGO2wtyeuQlOIEywjdqviDTyw4XRRfKrkjbmo-y9R5cYsgbjeXzpBiZNGaxCUPD0IBcuIvmzWJNBxJui6Btm7msQ0FQ6-p6U6Pt5O2_A58Nsxk/s1600-h/110.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5341226798388149122" style="WIDTH: 214px; CURSOR: hand; HEIGHT: 320px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFpU-lLPyrQ7QXcoLvNSFBCWxIc0mGmuGO2wtyeuQlOIEywjdqviDTyw4XRRfKrkjbmo-y9R5cYsgbjeXzpBiZNGaxCUPD0IBcuIvmzWJNBxJui6Btm7msQ0FQ6-p6U6Pt5O2_A58Nsxk/s320/110.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-cjjtBn07SE3Kk48MPHmAC8gF1ypIU1xERtO9nou0fOxod9xbOVZ8sK3haen4C6qS7lIAtOL-3FCD4Qo_KaOIWuzvUjDHU46DYNkrH9-PZlb6PgIrj9poRVI2ITD6n5edCHCM3htMEQo/s1600-h/108.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5341226796121999586" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 177px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-cjjtBn07SE3Kk48MPHmAC8gF1ypIU1xERtO9nou0fOxod9xbOVZ8sK3haen4C6qS7lIAtOL-3FCD4Qo_KaOIWuzvUjDHU46DYNkrH9-PZlb6PgIrj9poRVI2ITD6n5edCHCM3htMEQo/s320/108.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAo8NtO5zGtiBc3joFqgKNbj6vqyFjaPwEFKzwLyxnXx7881-h3wa-Nc5YoDW0cn-0nhxn1uipitkkrdUeykdKEFFsB1cgGlVCFPUU0ihwNtiOWDQ7fzsD5zhlKXsYdP-RuOh6XcIiW38/s1600-h/107.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5341226790489751730" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 214px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAo8NtO5zGtiBc3joFqgKNbj6vqyFjaPwEFKzwLyxnXx7881-h3wa-Nc5YoDW0cn-0nhxn1uipitkkrdUeykdKEFFsB1cgGlVCFPUU0ihwNtiOWDQ7fzsD5zhlKXsYdP-RuOh6XcIiW38/s320/107.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4-GI6tzD0ER4Tf9hhI8xByrUHMiI703sTIPWpG-ZK57NxL5FtsBid8-e4rHxCp31c-JN1RI4mm3RSOO0DguoqmXoqSkPHfbPhj7BEEckwSPCzxPRpgoeOl5XR0AMkvFKyE7bz7Tiwk7U/s1600-h/106.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5341226790618968498" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 214px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4-GI6tzD0ER4Tf9hhI8xByrUHMiI703sTIPWpG-ZK57NxL5FtsBid8-e4rHxCp31c-JN1RI4mm3RSOO0DguoqmXoqSkPHfbPhj7BEEckwSPCzxPRpgoeOl5XR0AMkvFKyE7bz7Tiwk7U/s320/106.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1zOyTuIF5Ie9XUt8pfrIajsXNwH99jDU-9halo4i1-zVwqwc0foPNt4EmXYHGX0Ea9cp4H-pn7t58p6KC_XQkO9-PJWqPayisad7S6mfP7TvurJljicouzIoL8p2jJQA3EPPcfMQ1Wpw/s1600-h/105.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5341226513798718674" style="WIDTH: 320px; 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CURSOR: hand; HEIGHT: 210px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8P6_PaqFkmgEKiBS2M9iV2pMjV0GvZ6VyADMIB_slCU1NT6-RsT7fizPqwuImlGzDyZJ56rD5GdBmx8AE0dr7X74RLmBOEFcdP7egkmOsVQADgM8IwFOjD7-RrHXzwDCHUFm8RssJvkM/s320/103.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPVIvBZuHe23W5Pu5C0ksN4RP8q1Nea_KHQCTs9-_DYo4U0wQajRZ8qErLEv6_ic-V0E0x8zspZplqAilIyvLFMh63QMu4l79QtdGhyphenhyphenrJbI6c7J0Yg9WFqAP1g01SjKgPw7P8OoLX1pEI/s1600-h/101.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5341226502757320130" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 227px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPVIvBZuHe23W5Pu5C0ksN4RP8q1Nea_KHQCTs9-_DYo4U0wQajRZ8qErLEv6_ic-V0E0x8zspZplqAilIyvLFMh63QMu4l79QtdGhyphenhyphenrJbI6c7J0Yg9WFqAP1g01SjKgPw7P8OoLX1pEI/s320/101.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2jkWmS2Q_H_NtF2fTm_RokV5IkbZMY393kbSqIy5tCqRG8uFwdPDpluTk4C9AkcFHi6k7xDNFBP_Z2nI3ptu5T9WXZ1M0AAaDKeAGqermvjxEq9LaMZRbSXZQwWk-hm6E6A621hSWK-A/s1600-h/100.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5341226498549518306" style="WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 234px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2jkWmS2Q_H_NtF2fTm_RokV5IkbZMY393kbSqIy5tCqRG8uFwdPDpluTk4C9AkcFHi6k7xDNFBP_Z2nI3ptu5T9WXZ1M0AAaDKeAGqermvjxEq9LaMZRbSXZQwWk-hm6E6A621hSWK-A/s320/100.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-67902127262773314282009-05-09T04:35:00.000-07:002009-05-09T04:35:28.580-07:00Petitions and signatures collecting. Here you can create or sign a petition<a href="http://www.firmiamo.it/petition/share/url/noaicombattimentitracani">Petitions and signatures collecting. Here you can create or sign a petition</a><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-49073848535242562232009-04-28T01:04:00.000-07:002010-01-18T01:09:38.851-08:00Haiti: Salvare l'ambiente, la prevenzione l'instabilità ei conflitti<div align="justify">Haiti: Salvare l'ambiente, la prevenzione l'instabilità ei conflitti<br /><br /><br />Port-au-Prince/Brussels, 28 aprile 2009: La distruzione dell'ambiente di Haiti è una bomba a orologeria che ha bisogno di urgente attenzione se il paese è quello di preservare la stabilità sociale ed economica.<br /><br />Haiti: Salvare l'ambiente, la prevenzione l'instabilità ei conflitti, * Il briefing ultime dell'International Crisis Group, sostiene che la combinazione di distruzione ambientale e di altri fattori quali la debolezza delle istituzioni, la povertà estrema e la rapida crescita della popolazione aumentare il rischio di gravi problemi nuovi nella repubblica dell'isola. Un'azione concertata a livello nazionale ed internazionale, sia immediati che a lungo termine, è necessario per evitare di scivolare indietro il paese nell'instabilità.<br /><br />"La situazione catastrofica dell'ambiente è strettamente correlata alla profonda istituzionali, politici e di governo dei problemi", dice Bernice Robertson, Gruppo di crisi ad Haiti Analyst. "Coherent socio-politiche nazionali di sviluppo economico sono stati per lo più assente, a causa di limitazioni e di gestione politica e degli interessi ristretti di coloro che detengono il potere economico".<br /><br />Per anni, i gravi problemi ambientali sono state fra le radici di Haiti sociale, economica e perfino delle crisi politiche. Haiti è uno dei disastri più naturale del mondo, paesi esposti, grazie alla sua posizione nei tropici alta latitudine, al rilievo, in aumento di quasi 2.700 metri sul livello del mare e gravemente ambiente degradato. In seguito le devastanti inondazioni del 2004, che uccise circa 3.000, Crisis Group ha avvertito sul futuro di disastri ecologici. Nel 2008, un susseguirsi di uragani e tempeste tropicali ucciso vicino a 800 e lasciato circa 100.000 persone senza fissa dimora.<br /><br />Gli sforzi per arrestare l'impoverimento dell'ambiente naturale, sono essenziali per prevenire l'instabilità nuovo. Il governo, con l'aiuto internazionale, ha bisogno di entrare in contatto con le comunità locali per renderli partner a pieno titolo nel ridurre il degrado ambientale.<br /><br />Uragano di preparazione è un altro problema urgente. Con l'approvazione del Parlamento europeo del bilancio 2008-2009 la scorsa settimana, il governo dovrebbe lanciare la sua pre-annunciato programma di stagione degli uragani immediatamente.<br /><br />"Il successo nel risanamento ambientale dipende in larga parte su una buona cooperazione tra queste l'utilizzo eccessivo delle risorse naturali e di coloro che cercano di gestire meglio la loro", afferma Markus Schultze-Kraft, Gruppo di crisi l'America Latina Program Director. "L'approccio ad arrestare e, infine, invertendo i problemi ambientali di Haiti, che lo stesso deve contenere una forte componente sociale che è fondamentale per ridurre il rischio di nuovi conflitti violenti".<br /><br /><br />--------------------------------------------------------------------------------<br /><br />Contatti: Andrew Stroehlein (Bruxelles) +32 (0) 2 541 1635<br />Kimberly Abbott (Washington) +1 202 785 1601<br />Per contattare il Crisis Media Group per favore clicca qui<br />* Leggi l'intero Gruppo di Crisi briefing sul nostro sito web: http://www.crisisgroup.org </div><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-73075883179859179452009-02-10T01:06:00.000-08:002009-02-10T01:18:39.483-08:00LE FOIBE<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjw8Vq9m07IKQIcVIKSyUsNKetSUxUfp_SJ5-QW7wPok5nQm1FqNUQy87oo7C-HAXiQnmdpngMwEy0f53jKARMUj1Yg9IKYY1QVWrGKzF6dTA5GYBJTyfkJrLhVJ9G3la2uZ3qO8a2fO40/s1600-h/foibe10.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5301095347582848962" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 250px; CURSOR: hand; HEIGHT: 268px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjw8Vq9m07IKQIcVIKSyUsNKetSUxUfp_SJ5-QW7wPok5nQm1FqNUQy87oo7C-HAXiQnmdpngMwEy0f53jKARMUj1Yg9IKYY1QVWrGKzF6dTA5GYBJTyfkJrLhVJ9G3la2uZ3qO8a2fO40/s400/foibe10.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify"><span style="color:#ff0000;">Con il termine "foibe" si intendono le uccisioni di migliaia di cittadini italiani compiute per motivi etnici-politici alla fine (e durante) la seconda guerra mondiale in Venezia Giulia e Dalmazia, per lo più compiuti dall'Armata Popolare di Liberazione della Jugoslavia.<br />In misura minore e con diverse motivazioni furono coinvolti nei massacri anche cittadini italiani di nazionalità slovena e croata, oltre che alcuni cittadini di nazionalità tedesca e ungherese residenti a Fiume. Il nome deriva dagli inghiottitoi di natura carsica dove furono rivenuti i cadaveri di centinaia di vittime e che localmente sono chiamati "foibe". Per estensione i termini "foibe" e il neologismo "infoibare" sono in seguito diventati sinonimi degli eccidi, che furono in realtà perpetrati con diverse modalità.</span></div><br /><div></div><br /><div>NON CI SONO PAROLE BASTANO LE IMMAGINI...</div><div> </div><div> </div><br /><div></div><br /><div></div><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-30019792322693836282009-02-10T01:00:00.000-08:002009-02-10T01:32:29.803-08:00LE FOIBE<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmyUrsH2bH01-hySAWKmGYS8jzlOzz_dtbbuD5v3XYZueOSkpnBSQgXa5FsddS0WNCMLpQEeJ1lxTPTJ9Q3FqYDxfKl9nz75WIvaBdU-vq7Z5w2Av4Y-9pGpL0SPq8NxZGr3hvCMY_z8s/s1600-h/salme_foibe17feb2006.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5301099070907145586" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 160px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmyUrsH2bH01-hySAWKmGYS8jzlOzz_dtbbuD5v3XYZueOSkpnBSQgXa5FsddS0WNCMLpQEeJ1lxTPTJ9Q3FqYDxfKl9nz75WIvaBdU-vq7Z5w2Av4Y-9pGpL0SPq8NxZGr3hvCMY_z8s/s200/salme_foibe17feb2006.jpg" border="0" /></a><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj29NBZmglWKFqKGez_SsI625UkmH8DBsBm1rKCHUpORaXzTsWhsxqoGVP8cs362yQcX7s89K4tZPryBzq1NholTSMLAYJLD8H4dl8WZdLtat0GhyphenhyphenpzicVOwjEv51fRwHqDcL_4rz539hk/s1600-h/recupero5.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5301098999265189682" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 146px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj29NBZmglWKFqKGez_SsI625UkmH8DBsBm1rKCHUpORaXzTsWhsxqoGVP8cs362yQcX7s89K4tZPryBzq1NholTSMLAYJLD8H4dl8WZdLtat0GhyphenhyphenpzicVOwjEv51fRwHqDcL_4rz539hk/s200/recupero5.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIhE1wzVwiAkP3VA2lf1DpdTZO_vEshe9um4jsa6dUirB65VB2QwOT1uH1wQfUffXWa0Gi_tWPUixV85Q42rZeOQ04ltMC3CclnZ15h7ljvOafWj_fIbxd2QqPLvtF5xDgKgqQb5mkgfM/s1600-h/foibe18.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5301098922494968994" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 197px; CURSOR: hand; HEIGHT: 200px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIhE1wzVwiAkP3VA2lf1DpdTZO_vEshe9um4jsa6dUirB65VB2QwOT1uH1wQfUffXWa0Gi_tWPUixV85Q42rZeOQ04ltMC3CclnZ15h7ljvOafWj_fIbxd2QqPLvtF5xDgKgqQb5mkgfM/s200/foibe18.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2Pob3iPTKuXSUwQRY5g4gxx3AW37C0BFZS3LRCyR0pFaMUzZeU5sXHPmU4JwW4wW2rQ84sG9JFBaczFE-nqtceMAhS7ppKQvw9UX0_sNkF9GwF7ylqDSC4NmSHA9OAgyQ2FAa-bq0q6c/s1600-h/foibe13.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5301098845033422194" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 140px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2Pob3iPTKuXSUwQRY5g4gxx3AW37C0BFZS3LRCyR0pFaMUzZeU5sXHPmU4JwW4wW2rQ84sG9JFBaczFE-nqtceMAhS7ppKQvw9UX0_sNkF9GwF7ylqDSC4NmSHA9OAgyQ2FAa-bq0q6c/s200/foibe13.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEtIM5qe8jSe8IqInsS-rwCPb4aIxEeN1OfL3Q1_0xnrnv1tdCowUDK040i1gU7ZWCWzpYmA34LCcfPFIbcdTGxEAXh_nVfZeKSR61xyLSdmJv-bxdO0ErMa4LsAruzHMf-S9jTAF4Usk/s1600-h/Foibe11.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5301098771953191506" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 181px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEtIM5qe8jSe8IqInsS-rwCPb4aIxEeN1OfL3Q1_0xnrnv1tdCowUDK040i1gU7ZWCWzpYmA34LCcfPFIbcdTGxEAXh_nVfZeKSR61xyLSdmJv-bxdO0ErMa4LsAruzHMf-S9jTAF4Usk/s200/Foibe11.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUkK1Acq7IjtR62yH4IbH57D3MdStAQ6LQ1Lytf3XIYOBTjrhULEF_8xMSLhah5T5wURTNU00X_39ZqqNcWVAU0Rth4xaFpRjnahxbjkE5Kqwr3NDunvqJcm3qzfY3K4chJ8qWXnHq8lg/s1600-h/foibe8.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5301098700947752130" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 112px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUkK1Acq7IjtR62yH4IbH57D3MdStAQ6LQ1Lytf3XIYOBTjrhULEF_8xMSLhah5T5wURTNU00X_39ZqqNcWVAU0Rth4xaFpRjnahxbjkE5Kqwr3NDunvqJcm3qzfY3K4chJ8qWXnHq8lg/s200/foibe8.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDhxe9J-e6RgI8S9vxkEWIncnb_Rky-8kH-kA4yjuZMCvcDK32KK7Lt0Ouxy91Mo3ac4UWA5w63JBsm57LKS45qOpbHqBIHN7PrfIe8yhg5M6NisX5cQ__tl3pMgNh_qihlEvoIXyayX4/s1600-h/foibe2.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5301098633453915666" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 144px; CURSOR: hand; HEIGHT: 200px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDhxe9J-e6RgI8S9vxkEWIncnb_Rky-8kH-kA4yjuZMCvcDK32KK7Lt0Ouxy91Mo3ac4UWA5w63JBsm57LKS45qOpbHqBIHN7PrfIe8yhg5M6NisX5cQ__tl3pMgNh_qihlEvoIXyayX4/s200/foibe2.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeHlHppJbzH-lUIA2dMsciFik2vvEz8ROR1GIBolDW7z8qErLBv4b2X1_uEdNYMN1jqLQPDDlVewm8EBW1YbcjaT_99aZdWAlHpqwCKtNOFxmPnKIrYQBfUYQqmJU271hf5vEinlou45I/s1600-h/foibe1.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5301098537870390610" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 159px; CURSOR: hand; HEIGHT: 200px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeHlHppJbzH-lUIA2dMsciFik2vvEz8ROR1GIBolDW7z8qErLBv4b2X1_uEdNYMN1jqLQPDDlVewm8EBW1YbcjaT_99aZdWAlHpqwCKtNOFxmPnKIrYQBfUYQqmJU271hf5vEinlou45I/s200/foibe1.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEAuBA24jg7e5Y79lipZKIm3Z72vmVLRCuut6B6AabPXEARt6kzHazHX7ERaBnCm8NPk_G9FQOcVpAF3CTm0Cfvv8Nx6Xv_tk_JrQxfkjwUDOIYwdofVvFQiqAy8xfkxkEIhpinpvIigY/s1600-h/foibe.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5301098447233638370" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 142px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEAuBA24jg7e5Y79lipZKIm3Z72vmVLRCuut6B6AabPXEARt6kzHazHX7ERaBnCm8NPk_G9FQOcVpAF3CTm0Cfvv8Nx6Xv_tk_JrQxfkjwUDOIYwdofVvFQiqAy8xfkxkEIhpinpvIigY/s200/foibe.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9dJcNdeIcL4EdoCKxu7XagN-V1AJX4SPu9YzD3uwONA7XbV4hbhF4_IaRrEyOuNok04uKA5O6QQ60OhZmSuCXpRzBV2mnFRZwXHGsHG1u7GHvswS_zPm7Jx6_2i2CutlIS7fmNJexjuE/s1600-h/20070210-recupero7.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5301098374423588114" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 147px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9dJcNdeIcL4EdoCKxu7XagN-V1AJX4SPu9YzD3uwONA7XbV4hbhF4_IaRrEyOuNok04uKA5O6QQ60OhZmSuCXpRzBV2mnFRZwXHGsHG1u7GHvswS_zPm7Jx6_2i2CutlIS7fmNJexjuE/s200/20070210-recupero7.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgb8EbrrvGZrqdrSkp7LisV5Jy5l4DYor288NpeHwiK3va8Z2x8yoKqQVwgKf1oWvlmCmjU8T584hVz23fuwIWvRj1Zqbpoe7txFbqA_72hT1vbsfbLoe6NzP0SIMmKcxAVOyXwPHG_5GM/s1600-h/Foibe11.jpg"></a><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><div><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><div></div><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><div></div><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><div></div><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><div></div><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-4009268901747699752009-01-27T01:13:00.000-08:002010-01-18T01:19:09.029-08:00di Marguerite Laurent, Esq.., presidente, Haitian Lawyers Leadership Network<div align="left"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0KVVzgZziPkdSbxERUeHu8UVoX1KkLC9r5E-K-JL3oj7Ss2XlMI0siM0L6XR567rV-2C9TDYOU5DMFgS4c_0qvU4kd22OKAw0mPOpxJz0zqPIgFeRqGStZvO82o6_2HxJjBGhW2upMlI/s1600-h/haiti-les-cayes-woman-goats-home-flooded.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; FLOAT: left; HEIGHT: 214px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5428006296892696114" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0KVVzgZziPkdSbxERUeHu8UVoX1KkLC9r5E-K-JL3oj7Ss2XlMI0siM0L6XR567rV-2C9TDYOU5DMFgS4c_0qvU4kd22OKAw0mPOpxJz0zqPIgFeRqGStZvO82o6_2HxJjBGhW2upMlI/s320/haiti-les-cayes-woman-goats-home-flooded.jpg" /></a><br /><em><span style="font-size:85%;">Quattro uragani ad Haiti colpita durante la stagione dello scorso anno il raccolto, provocando tre volte i danni di Katrina e decimando la capacità di Haiti per nutrirsi. - Foto: Ariana Cubillos, AP</span><br /></em><br /><br />I temi per lo sviluppo delle nazioni del Sud emisferica sono molto simili. Come in Africa, Haiti è stata devastata da neo-colonialismo e il suo assistente prende il potere attraverso gli strumenti di debito senza fine per l'ex potenze coloniali, il loro saccheggio delle risorse, e le pratiche commerciali sleali che promuove la carestia e la dipendenza. Il Congresso degli Stati Uniti e presidente degli Stati Uniti dovrebbero sostenere l'istituzionalizzazione dello stato di diritto, diritti umani, diritti dei lavoratori 'e la sovranità alimentare e smettere di sostenere a livello mondiale interessi corporativi che promuovono colpi di stato, l'instabilità, il colonialismo finanziari e di contenimento-in-povertà. Ideologia di tutti i tipi, tra cui la "democrazia", "neo-liberalismo", "libero commercio", "globalizzazione" e tutti questi "privatizzazione" regimi non dovrebbe essere più importante del benessere dell'umanità, la coesistenza pacifica, la tutela dell'ambiente e la sopravvivenza futuro dell'umanità e il Pianeta Terra.<br /><br />TRATTO DA <a href="http://www.sfbayview.com/2009/haiti-policy-statement-for-president-obama-and-congress/">http://www.sfbayview.com/2009/haiti-policy-statement-for-president-obama-and-congress/</a> <br /><br /><strong><span style="font-size:180%;color:#ff6600;">*************************************</span></strong><br /><br />SEGUITE QUESTO LINK PER VEDERE ALCUNE FOTO DI HAITI MESSA IN GINOCCHIO GIA' ANNI ADDIETRO PER ALLUVIONI, URAGANI ECC:<br /><a href="http://gallery.tsfi.org/playerPhoto_2004_haiti_other.html">http://gallery.tsfi.org/playerPhoto_2004_haiti_other.html</a><br /></div><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-40086473279383130072009-01-15T10:27:00.001-08:002009-01-15T10:27:53.442-08:00Una sensibile differenza. Conversazioni con artisti italiani di oggi<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR6C6S-PL2_6Gi3h0V7L2cLi0YOJ4gvGPD0koL7cZisoHdjNldlrTgCwFtASWLHBrNkpdyhpg0nIEIdfJoyL0EtnnuWIMc6WKMSw6YfJnewQIz6wPeVgaaQD5aC9kgvOxXA1eDMHTohPo/s1600-h/9788881127498g.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; FLOAT: left; HEIGHT: 282px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5291588880997351202" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR6C6S-PL2_6Gi3h0V7L2cLi0YOJ4gvGPD0koL7cZisoHdjNldlrTgCwFtASWLHBrNkpdyhpg0nIEIdfJoyL0EtnnuWIMc6WKMSw6YfJnewQIz6wPeVgaaQD5aC9kgvOxXA1eDMHTohPo/s400/9788881127498g.jpg" /></a> Una sensibile differenza.<br /><br /> Conversazioni con artisti italiani di oggi<br />di <a title="Chiodi Stefano" href="http://www.libreriauniversitaria.it/sensibile-differenza-conversazioni-artisti-italiani/libro/libri-autore_chiodi+stefano-stefano_chiodi.htm">Chiodi Stefano</a><br /><br /><br />Prezzo: € 34.50<div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-34825334462550340682009-01-15T10:19:00.000-08:002009-01-15T10:25:10.847-08:00Teoria e tecnica dell'artista di merda<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv9IeBFnj1QyFTaYyQBIOc8wONNAXzAtN6_p53gJBnbiRlhWQPUW6e25ETqWAm7j8U4q-WzOH7BBxsizFX_9GqmMLY4fwt11uoNoPWfINHHf6N1LWHmSHJVvkcB50WfDbjBPXsMsvdyqE/s1600-h/copt13.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 149px; DISPLAY: block; HEIGHT: 192px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5291588123908390946" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv9IeBFnj1QyFTaYyQBIOc8wONNAXzAtN6_p53gJBnbiRlhWQPUW6e25ETqWAm7j8U4q-WzOH7BBxsizFX_9GqmMLY4fwt11uoNoPWfINHHf6N1LWHmSHJVvkcB50WfDbjBPXsMsvdyqE/s400/copt13.jpg" /></a><br /><div><br />Titolo<br />Teoria e tecnica dell'artista di merda<br />Prezzo<br />€ 16,00<a class="te2" href="javascript:Prezziopen(" e="1600')"">Prezzi in altre valute</a><br />Dati<br />2004, 154 p., ill., brossura<br />Curatore<br />Morici C.<br />Editore<br /><a href="http://www.ibs.it/ser/serpge.asp?Type=ExactPublisher&Search=Casini">Casini</a> (collana <a href="http://www.ibs.it/ser/serpge.asp?Type=EXACTSERIES&Search=Sincronismi&publisher=Casini">Sincronismi</a>)</div><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-42245839275535574322009-01-15T10:18:00.000-08:002009-01-15T10:19:46.900-08:00Daniela Lussana_Intervista Panza di Biumo<strong>Come vede l’artista di oggi? E l’arte di oggi?</strong><br /><br />Ci sono due tipi d’arte: quella ufficiale che il collezionista medio compera e che ha successo di mercato, poi c’è l’arte che non piace e che non ha successo di mercato ma avrà successo dopo 30-40 anni ed andrà a finire nei musei dopo così tanto tempo. Oggi il mercato si è molto allargato aumentando di 10 volte rispetto al mercato di circa 50 anni fa, tanta gente si butta a comperare arte contemporanea senza sapere cosa compra e senza capire che spesso questo mercato è manovrato da dei poteri. Questo mercato, che è divenuto enorme proprio perché sono nati una quantità di collezionisti che una volta non c’erano, attraversa i rischi di una cultura che non ha radici intellettuali e che presto o tardi, non so quando, finirà con l’essere dimenticata, verranno altre mode che supereranno queste...<br /><br /><br />L’intervista è stata realizzata per conto della rivista <a href="http://www.spruzz.eu/">Spruzz_scene del contemporaneo</a> di cui Daniela Lussana è curatrice.<br />TRATTO DA <a href="http://www.archphoto.it/2008/11/09/daniela-lussana_intervista-a-panza-di-biumo/">http://www.archphoto.it/2008/11/09/daniela-lussana_intervista-a-panza-di-biumo/</a><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-66107023137888381012009-01-15T10:03:00.000-08:002009-01-15T10:04:38.166-08:00ARTE Chi sono i veri padroni del mercato<a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/12/06/arte-chi-sono-veri-padroni-del-mercato.html">Repubblica</a> — 06 dicembre 2007 pagina 38 sezione: CULTURA<br /><br /><br />Lo stato dell' arte. Ottimo, apparentemente. A guardarlo attraverso i numeri c' è da gioire. I musei statali e gli scavi archeologici nel 2006 hanno superato i 34 milioni di visitatori, le esposizioni temporanee i sei milioni. Se aggiungiamo pinacoteche e gallerie civiche si raggiunge facilmente quota cinquanta milioni. E' un' intera nazione che si sposta in continuazione in nome e per conto dell' arte antica e contemporanea, il più grande esercito mai sceso in campo in tutta la storia del nostro paese, del mondo se rapportiamo il dato alla grandezza dell' Italia. Si potrebbe definire un record dei record che - stando alle previsioni - sarà sicuramente bissato in questo 2007 ma non altrettanto facilmente nel futuro. Questa gioiosa macchina da guerra, che sposta persone d' ogni nazionalità e muove affari - direttamente e indirettamente - per centinaia di milioni di euro, presenta vistose crepe. La prima, la meno appariscente ma forse la più pericolosa, riguarda l' università, gli insegnamenti artistici. A livello mondiale gli italiani contano sempre meno. E' chiusa da tempo l' epoca delle star, di Adolfo Venturi, Pietro Toesca, Roberto Longhi, Cesare Brandi, Giuliano Briganti, Giulio Carlo Argan; è scemata l' era delle dispute sull' occhio del critico, «l' occhio storicizzante, l' occhio del conoscitore dei tempi e delle epoche» che per l' intero Novecento ha scatenato durissimi scontri attributivi su Caravaggio o Rubens; ed è giunta al termine la carriera dei successori dei grandi maestri della storia dell' arte, studiosi di straordinario valore come Mina Gregori, Paola Barocchi o Maurizio Calvesi. In generale non hanno lasciato eredi di grido. Di conseguenza abbiamo davanti un' università sempre più povera di docenti in grado di attrarre gli studenti e al contempo cresce, ma non in Italia, il numero delle specializzazioni, non per un periodo storico vastissimo, ma per artisti. E su questo fronte le università, soprattutto quelle anglosassoni, spesso strettamente alleate alle proprie istituzioni museali, stanno conquistando spazi e potere. Dominano riviste, saggistica, editoria specialistica in ogni grado di qualità. Oggi per avere notizie su certi artisti antichi è più facile rivolgersi oltre Oceano che in Italia, stessa cosa per gli arredi, per arazzi o tappezzerie, per arrivare addirittura al presepe napoletano: è la mostra che il Metropolitan offre durante queste festività natalizie. A fronte di tutto questo non corrisponde nel nostro paese - altro punto dolente - la necessaria attenzione nei confronti di un patrimonio artistico in grado di spostare, come narrano le statistiche, cinquanta milioni di persone. L' ordinaria manutenzione dei beni è da tempo dimenticata, si procede per strappi e interventi straordinari, tanto violenti che è stata chiesta una moratoria, uno stop ai restauri. Il degrado e l' abbandono, lo sporco, le montagne di cartacce oleose sono ben visibili al Colosseo, con i suoi finti centurioni e le notti cariche di sesso, che ogni anno attrae due milioni di visitatori, o a Pompei, attraversata da un milione e duecentomila persone di solito accompagnate da grignanti cani selvatici, da custodi in ciabatte. Brutte visioni a cui sono da aggiungere le grandi delusioni, un ventennio di promesse, di speranze accese da ministri di governi tecnici, di sinistra, di centro destra. E' una Grande Italia quella che è stata disegnata ma che ancora non s' è vista e dove dovrebbero incontrarsi i Grandi Uffizi, la Grande Brera, le nuove gallerie dell' Accademia di Venezia, la Grande Barberini. Meraviglie, magnifici musei di un' Italia che per ora è rimasta da sogno ma per la quale il ministro Francesco Rutelli spende fede e parole anche se solo poche cose sono state fatte, non ci sono fondi, i lavori non sono appaltati. Ci vorranno decenni per arrivare a scrivere la parola fine. Più ottimista appare, nonostante tutto, la situazione dell' arte contemporanea, forse perché è il momento storico, perché è «fashion». Abbiamo, per la verità, un passato straordinario dove si incrociano l' Arte Povera di Germano Celant, la Transavanguardia di Achille Bonito Oliva, un passato che ha lentamente portato alla formazione di un pubblico di massa. Quest' anno la contestata Biennale di arti visive diretta da Robert Storr ha superato i trecentomila visitatori. Non accadeva da venticinque anni. E' un segno eclatante di un altro fatto: non è più vero che in Italia mancano i musei d' arte contemporanea. C' è ormai un vero e proprio tour che parte da Torino, dal Castello di Rivoli, che ha una collezione che comprende opere di Long, Merz, Paolini, Pistoletto, Sol Lewitt, Vedova, Cattelan. A Rovereto è nato il Mart, su progetto di Mario Botta, a Bologna, il Mambo, a Prato il Pecci, a Roma sono in costruzione il Macro, con un progetto di ampliamento dell' architetto francese Odile Decq e il Maxxi, il museo nazionale disegnato da Zaha Hadid, a Napoli è ormai perfettamente funzionante il Madre, un museo sta per aprire a Palermo, in Sardegna, a Nuoro, è funzionante il Man. A queste istituzioni legate al pubblico vanno aggiunte quelle private. E' ormai un lunghissimo elenco che comprende la Fondazione Sandretto e la Fondazione Merz di Torino, la Fondazione Prada di Milano, la Fondazione Maramotti di Reggio Emilia, la Fondazione Peggy Guggenheim di Venezia (che riesce ad attirare più di trecentomila visitatori), la Fondazione Querini Stampalia e la Fondazione Bevilacqua La Masa, Palazzo Grassi che è controllato dal magnate francese Pinault e presenta a volte bene e a volte maluccio la sua collezione, la raccolta d' arte ambientale di Giuliano Gori, che si trova a Celle, non lontano da Pistoia, ed è una delle più belle al mondo. Vanno poi sommate le esposizioni temporanee. Sono un gran bell' affare: per "America" che s' è appena aperta a Brescia il bilancio è di otto milioni di euro, per "Cézanne" a Firenze era di 3,5 milioni di euro, per Raffaello era di un paio di milioni. Complessivamente più di quaranta milioni l' anno di investimenti con costi sempre più alti, saliti per i trasporti, le assicurazioni, e i quadri. Oggi il prestito generalmente non è gratuito, ha un prezzo. Si parte dai quarantamila euro e si sale verso l' alto per i capolavori. Questa è la cornice generale del Bel Paese che troppo spesso, però, si dimentica dei propri artisti e spalanca i portoni a galleristi e soprattutto mercanti che hanno interessi personali: presentano opere per moltiplicarne il valore attraverso l' esposizione. Usano le nostre istituzioni per creare una pubblica valorizzazione. In un momento storico come quello odierno in cui il mercato dell' arte si è trasformato, almeno parzialmente, in uno strumento finanziario sono giochi assai pericolosi. Vietati in Borsa. A sparger voci sulle quotazioni azionarie si rischia l' arresto. Non accade sul mercato dell' arte contemporanea dove i mercanti acquistano e riacquistano le opere dei propri artisti e ne modificano il corso e le stime. L' ultimo caso è quello di Larry Gagosian che per oltre 23 milioni di dollari ha comprato Tag, Cuore sospeso di Jeff Koons, visto - guarda caso - a Palazzo Grassi. L' artista americano, noto presso il grande pubblico per aver sposato la pornostar Ilona «Cicciolina» Staller, è uno degli artisti della scuderia del signor Larry Gagosian, che è considerato una potenza mondiale e da oggi uno dei protagonisti di "Miami Art Basel". Il 15 dicembre aprirà una galleria anche a Roma, atto dovuto perché si occupa in maniera sistematica dell' archivio di Cy Twombly, altro americano - legatissimo a Roma - assai celebre, le cui quotazioni difficilmente scendono sotto i cinque milioni di dollari e per il quale sta preparando una mostra la Tate, ovviamente destinata a sbarcare in Italia. E il Bel Paese sembra destinato a subire, anzi ha già subito, l' irresistibile fascino di «Larry», come lo chiamano tutti quelli che dicono di essere suoi amici. Negli ultimi due anni istituzioni pubbliche (statali o comunali) hanno organizzato non meno di venti mostre dedicate ad altrettanti artisti della scuderia Gagosian. Sarà un caso, come sostengono i direttori dei musei, ma non v' è dubbio che tra Roma, Rovereto, Bergamo, Napoli, Milano sono stati esposti più «stranieri» che italiani: Ghada Amer, Rachel Whiteread, Ed Ruscha, Richard Serra, Richard Hamilton, Damien Hirst, Takashi Murakami. Sembra in corso, sensazione assai spiacevole, una strisciante colonizzazione che investe sia l' arte antica sia l' arte contemporanea. E lo stato dell' arte del nuovo millennio senza statistiche appare a stelle e strisce. Che fare? si chiese Mario Merz in una celebre installazione del 1968. Che fare? -<br />PAOLO VAGHEGGI<div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-36572826995813678452008-12-23T05:03:00.000-08:002008-12-23T05:07:22.585-08:00CRISTIANO LOVATELLI ROVARINO<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaNxVL2rcqBI2i6MMdxg9L4qc2SnUPXF4aOZ-HnMXPHhVZbyEfYxUysWumtLkA69I3C9rJ2l5IwNyFLrzsxqIzmvMWotqCRieI9YsC06aF9k09LJ_jcoWDWp7ATbJQEfAyGMRN_axsZQM/s1600-h/fotocri_1.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5282970777940254130" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 226px; CURSOR: hand; HEIGHT: 187px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaNxVL2rcqBI2i6MMdxg9L4qc2SnUPXF4aOZ-HnMXPHhVZbyEfYxUysWumtLkA69I3C9rJ2l5IwNyFLrzsxqIzmvMWotqCRieI9YsC06aF9k09LJ_jcoWDWp7ATbJQEfAyGMRN_axsZQM/s400/fotocri_1.jpg" border="0" /></a><br /><div>Sebbene una corposa leggenda metropolitana alimentata soprattutto dalla sinistra abbia descritto in questi anni Cristiano Lovatelli Ravarino come il più enigmatico, misterioso, se non pericoloso, giornalista americano mai apparso in Italia l'interessato ha sempre rivendicato, tra il divertito e lo sgomento, la sua normalissima caratura di cronista che ha scritto sui più diversi argomenti sulle più svariate riviste italiane ed americane.Se da un lato è sempre stato in grado di citare le sue fonti, dall'altro disporre grazie alle sue parentele nelle alte sfere governative statunitensi di input informativi che gli hanno permesso scoop in solitaria non riusciti a nessuna testata mondiale (dall'intervista all'ex capo del kgb Andropov, alla duplicazione e smascheramento dei veri archivi del Venerabile Licio Gelli, alla intervista video al capo della Mafia Riina che uscirà a breve sul suo portale) non ha mai costituito per lui motivo di rossore ma ,anzi, di orgoglio."Purtroppo-ricorda tra il serio e il faceto - come diceva Indro Montanelli in Italia se uno è bravo diventa una firma.Se uno lo è troppo diventa una spia."Dopo aver riempito per anni le prime pagine con controinchieste giudiziaria che hanno ribaltato equilibri strutturali come quella detta del Caso Montorsi o la misteriosa - ma anch'essa spiegabilissim a- vicenda dei disegni regalatigli dal grande pittore Francis Bacon ha deciso che ormai il delirio insinuativo nei suoi confronti aveva raggiunto vertici talmente intollerabili(tipico il suo presunto depistaggio su Ustica, considerato nelle carte assai più grave di quello dei servizi segreti russi senza che gli inquirenti neanche lo interrogassero... per un minuto) da dover prediligere l'incensurabile strumento del giornale on-line per poter ribattere ad anni di delirio disinformativo.E per poter dimostrare,come asseriva il grande giornalista-scrittore Dos Passos, che "Uno sguardo incontaminato vale più di qualunque catena editoriale."</div><div> </div><div> </div><div><a href="http://www.cristianolovatelliravarinonews.com/">http://www.cristianolovatelliravarinonews.com</a> </div><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-37260792966266319482008-12-04T11:16:00.000-08:002008-12-04T11:22:11.449-08:00India, massima allerta negli aeroporti-Si teme un attacco come l'11 settembre<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMpvBL6v98ha66N0egL20JOb3YJCidVrJQayVWogZFT_H9XL9ScKMh5HwuTO2HPnXApuxKfG3A7Eu8TIDOMU8_J0fj05kBKF17EWAXxJfaTD-_eOU8Mq_wIx2Z31EU-TQgWMa6XTiWo20/s1600-h/thumbnail_500_350_184560_India.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5276016165668149410" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 370px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMpvBL6v98ha66N0egL20JOb3YJCidVrJQayVWogZFT_H9XL9ScKMh5HwuTO2HPnXApuxKfG3A7Eu8TIDOMU8_J0fj05kBKF17EWAXxJfaTD-_eOU8Mq_wIx2Z31EU-TQgWMa6XTiWo20/s400/thumbnail_500_350_184560_India.jpg" border="0" /></a> Gli aeroporti indiani sono in stato di massima allerta, dopo un allarme inizialmente lanciato dal ministro della difesa e poi confermato dal capo di stato maggiore dell'aeronautica, su possibili attacchi terroristici come quelli che distrussero le torri gemelle di New York l'11 settembre 2001. Il presidente pachistano promette alla Rice di "cooperare con l'India". La Cina auspica un "dialogo costruttivo" fra l'India e il Pakistan. Il Governo di Mauritius ha smentito il ritrovamento di una carta di identità mauriziana in uno degli zainetti dei terroristi autori dell'attacco agli alberghi di Mumbai.<br />Secondo fonti di intelligence confermate dai vertici della difesa, i Deccan Mujahedin, gli stessi che hanno rivendicato l'attentato di Mumbai, avrebbero inviato una seconda email, rintracciata dall'Arabia Saudita, con la quale si annuncia un attentato aereo, paventando il dirottamento di aeromobili, in una data compresa tra il 3 e il 7 dicembre. L'intelligence indiana ha in particolare contrassegnato con il bollino rosso la data del 6 dicembre, quando ricorrerà il sedicesimo anniversario della demolizione della moschea di Babri ad Ayodhya nel 1992, che provocò feroci scontri fra le comunità religiose. La moschea fu demolita dagli induisti perché ritenuta costruita sul luogo nel quale era nato il dio Rama. Gli aeroporti di Delhi, Bangalore e Chennai sono stati posti in stato di massima allerta, il più alto nella storia indiana, con uno spiegamento di forze massiccio. RICE. Il presidente pachistano Asif Ali Zardari ha "promesso" al segretario di stato americano Condoleezza Rice di "cooperare con l'India" nelle indagini sugli attentati di Mumbai. Lo riferisce la televisione pachistana Geo TV, riprendendo dichiarazioni ufficiali al termine dell'incontro tra i due leader politici. Zardari ha assicurato gli americani che il suo paese "intraprenderà azioni decise nei confronti di militanti che operano sul suolo pachistano e contro coloro che verranno individuati come colpevoli di attacchi". Per la Rice, che si è detta "soddisfatta per le assicurazioni pachistane", non si è parlato durante i colloqui della possibilità di azioni militari. La Rice ha inoltre promesso l'aiuto statunitense "in ogni modo" all'India e ha aggiunto che ci sono stati "colloqui responsabili con entrambi i paesi".CINA. La Cina ritiene che sia il Pakistan sia l' India siano paesi "amici" e si augura che risolvano le loro divergenze attraverso un "dialogo costruttivo". Lo ha detto oggi il portavoce del ministero degli esteri Liu Jianchao in una conferenza stampa a Pechino. "L' India", ha aggiunto il portavoce, "sta indagando (sul massacro della scorsa settimana a Mumbai, in India) e speriamo che riesca a scoprire la verità. Dal nostro punto vista India e Pakistan sono entrambi dei buoni amici e ci auguriamo che risolvano la crisi col dialogo, cosa che è nel loro interesse ed in quello della comunità internazionale". In precedenza, lo stesso Liu aveva affermato che la Cina è "molto preoccupata" dalla vicenda, perché "c' èil pericolo di attacchi terroristici da parte del movimento islamico del Turkestan Orientale", che si batte per la creazione di uno stato indipendente per la popolazione di etnia uighura della provincia cinese del Xinjiang. MAURITIUS. Il Governo di Mauritius ha smentito oggi, in seguito ad informazioni fornitegli dalle autorità indiane, la notizia riportata da diverse fonti, del ritrovamento di una carta di identità mauriziana in uno degli zainetti dei terroristi autori dell'attacco concertato ai principali alberghi di Mumbai. "A seguito degli attacchi terroristici di Mumbai - si legge in una nota diffusa dal Consolato di Mauritius a Roma - è stato riportato da diverse fonti il ritrovamento di una Carta d'Identità Mauriziana sul luogo dell'attentato. Le Autorità Indiane hanno informato il Governo di Mauritius che il ritrovamento si riferisce esclusivamente alla Carta d'Identità Mauriziana - autentica - rilasciata a nome del defunto Sig. Chaitlall Guness, Direttore Esecutivo della Banca di Mauritius, il quale è stato barbaramente assassinato nell'attentato in questione. Il documento è stato ritrovato nella hall dell'Hotel Taj Mahal. Il Governo di Mauritius - conclude la nota - è altresì stato informato che nessuna Carta d'Identità, nè carta di debito o di credito Mauriziana è stata ritrovata nelle borse dei terroristi".(foto: AP)04/12/2008 12:24</div><div align="justify">tratto da <a href="http://unionesarda.ilsole24ore.com/mondo/?contentId=53319">http://unionesarda.ilsole24ore.com/mondo/?contentId=53319</a> </div><div align="justify"> </div><div align="justify">******************************</div><div align="justify"><br />INDIA: FOLLA IN PROTESTA A MUMBAI CONTRO ''GOVERNO PIGRO''<br /><br />(ASCA-AFP) - Mumbai, 3 dic - Migliaia di persone hanno affollato le strade di Mumbai per esortare le autorita' indiane a fare di piu' per proteggere i propri cittadini dagli estremisti.Una vasta folla, dagli adolescenti agli anziani, si e' riunita intorno al monumento del 'Gateway of India' nei pressi del Taj Mahal, uno degli hotel attaccati la settimana scorsa, e hanno gridato ''vogliamo giustizia''.Alcuni manifestanti hanno innalzato cartelloni su cui compariva la scritta ''quando e' troppo e' troppo'' e anche alcuni cittadini del ceto medio hanno partecipato alla protesta in segno di solidarieta'.Una donna intervistata ha detto che ''il governo deve cambiare, agire attivamente e non essere pigro. Loro hanno un dovere nei confronti della nazione''.Red/dnp/lv </div><div align="justify">TRATTO DA <a href="http://www.asca.it/">http://www.asca.it</a> </div><div align="justify">**************************************************</div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-33710442715313628302008-10-02T08:07:00.000-07:002008-10-02T08:09:55.294-07:00WORLDOMETERS<a href="http://www.blogger.com/www.worldometers.info/it/"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5252573799002272754" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6OQkYPgZ6PwiVDJkbuJJKx0mB84w1QMp9dT5FXLzNMsiMb8pQspts7VY6-FAPBbPFLEMQst4-Hcf3JOmmfYh4UUm0A5WZMI3iIUif1UaLGLLN9r_-JaYOfRV86Z-38vIrIZ7kCGSPXcw/s400/logo-it.gif" border="0" /></a><br /><div></div><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-491602924855167893.post-25524295101704941752008-09-10T08:28:00.000-07:002008-09-10T08:30:00.270-07:00Prima del Big Bang...<div align="justify">La teoria cosmologica del Big Bang descrive l’espansione dell’Universo a partire da un singolo punto, di 13,7 miliardi di anni fa, ma non spiega cosa c’era prima. Quest’ultima questione viene spesso ignorata dai cosmologi perché considerata improponibile, in virtù del fatto che spazio, tempo e materia sono nati con il Big Bang.La teoria gravitazionale che descrive l’evoluzione dell’Universo è la relatività generale di Einstein; questa però è una teoria classica (cioè in essa non sono presenti considerazioni di fisica quantistica), e andando indietro nel tempo è valida soltanto fino a un certo punto, oltre il quale l’Universo era così piccolo da poter essere descritto soltanto da una teoria quantistica della gravitazione.Per la precisione, la nostra conoscenza sull'evoluzione dell'Universo si ferma a 10–43 s dopo il Big Bang. Prima di tale tempo, detto tempo di Planck, lo spazio e il tempo diventano concetti indefiniti e vanno riconsiderati alla luce di teorie alternative che tengano conto degli effetti quantistici. Agli inizi del secolo scorso si pensava che l'Universo fosse statico, poi la scoperta fatta da E. Hubble nel 1929 che le galassie si stanno tutte allontanando le une dalle altre, unita ad altre evidenze sperimentali, tra cui l'esistenza di una radiazione cosmica di fondo ancora misurabile interpretata come il residuo del Big Bang, ha definitivamente sancito che questa convinzione era sbagliata: l'Universo si sta espandendo, a partire da un'epoca in cui tutta la materia era condensata in un punto a energia infinita (una situazione estrema di questo tipo, in cui le leggi della fisica non sono più valide, è detta singolarità). In questo modello di Universo in espansione l'inizio è inevitabile e la questione di capire cosa c'era prima è fondata. Una risposta del tipo "la questione non si pone, perché spazio e tempo sono nati con il Big Bang per cui domandarsi cosa c'era prima non ha senso" sembra un modo per non affrontare il problema.Secondo alcuni studi-simulazione, prima del Big Bang c’era già un Universo in fase di contrazione caratterizzato da una geometria spaziotemporale simile a quella dell’Universo attuale. Quando l’Universo si è contratto fino a diventare un punto, le proprietà quantistiche dello spazio-tempo hanno trasformato la gravità da forza attrattiva a forza repulsiva e l’Universo è ‘rimbalzato’ espandendosi a partire dal Big Bang, nello stato che ancora oggi osserviamo.Questa descrizione dell'Universo prima del Big Bang s'inquadra nella cosiddetta teoria delle stringhe, secondo la quale le particelle elementari non sono da considerare puntiformi, bensì oggetti filamentosi e unidimensionali: tutte le proprietà osservate derivano dal modo con cui queste stringhe vibrano. La teoria delle stringhe spiega anche situazioni quantistiche, come quelle dell'Universo in prossimità del Big Bang. Una particolarità delle stringhe è che esse possono ridursi di dimensione ma non annullarsi del tutto, per cui la teoria cosmologica basata su di esse esclude l'esistenza di un Universo ridotto a un punto come quello previsto dal Big Bang, considerato soltanto una fase di un Universo eterno, che nella descrizione classica consideriamo come inizio. L’esistenza di un Universo precedente al Big Bang e la deduzione delle sue proprietà derivano da approcci matematici in cui la struttura dello spazio-tempo è considerata discreta, continua solo in approssimazione: si tratta di un intreccio di filamenti quantistici unidimensionali. Vicino al Big Bang, questa trama è violentemente strappata e diventa importante la natura quantistica della geometria, che rende la gravità fortemente repulsiva. </div><div align="justify"> </div><div align="justify">DAL SITO <a href="http://www.cosmored.it/Astroschede/Fisica%20quantistica/primabigbang.html">http://www.cosmored.it/Astroschede/Fisica%20quantistica/primabigbang.html</a></div><div class="blogger-post-footer">**********************************************</div>Unknownnoreply@blogger.com0