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lunedì 18 gennaio 2010

Haiti: garantire l’accesso alle cure agli abitanti delle bidonville di Port au Prince è una necessità.




In occasione della chiusura delle attività a Cité Soleil, MSF lancia un appello alle autorità haitiane e alla comunità internazionale.
18/12/2007

Port au Prince, 18 Dicembre 2007 - Medici Senza Frontiere (MSF) lancia un appello alle autorità haitiane e alla comunità internazionale affinché sia garantito l’accesso alle cure per gli abitanti dei quartieri di Cité Soleil e Martissant, quartieri estremamente disagiati della capitale haitiana Port au Prince.
Questo appello è stato lanciato in occasione della presentazione dei risultati raggiunti da MSF nei progetti in questi due quartieri e dell’annuncio della chiusura delle attività di MSF a Cité Soleil.
Nel luglio 2005 MSF aveva avviato un programma a Cité Soleil per portare aiuto alla popolazione intrappolata nelle violenze dovuto agli scontri tra gruppi armati locali e truppe ONU. I civili sono state spesso le prime vittime di questi scontri. MSF ha offerto a Cité Soleil il suo appoggio a due strutture del Ministero della Salute per assistere la popolazione che a quel tempo viveva dentro una vera e propria enclave.

Quando MSF ha iniziato il progetto le uniche due strutture sanitarie presenti, il centro di salute primaria di Chapi e l’ospedale Choscal, erano praticamente chiuse ed erano state abbandonate a causa dell’insicurezza.

Da luglio 2005 alla fine di novembre 2007 la presenza continuativa e mai interrotta delle equipe di MSF, anche in occasione dei combattimenti più intensi, ha permesso di effettuare in tutto 72mila consultazioni al centro di salute primaria di Chapi e 32mila all’ospedale di Choscal, di questi oltre 13mila pazienti sono stati ricoverati. Oltre a ciò 5500 donne hanno partorito a Choscal e sono stati effettuate 3mila interventi chirurgici di cui 1800 urgenze. Su un totale di 579 feriti da arma da fuoco il 90% sono stato curati tra il luglio 2005 e la fine del 2006. MSF ha inoltre investito per riabilitare le due strutture.

Da aprile 2007 la situazione a Cité Soleil è enormemente migliorata. Nessun ferito da arma da fuoco è stato ricevuto all’ospedale di Choscal, e la popolazione del quartiere non vive più una situazione di enclave. Per questo le attività di MSF a Cité Soleil termineranno il 31 dicembre 2007.

Per garantire l’accesso alle cure alla popolazione locale sono ora necessari interventi strutturali di lungo termine. MSF è un’organizzazione medica specializzata nelle urgenze e di fronte alla nuova situazione ha deciso di passare progressivamente le attività al Ministero della Salute haitiano. La comunità internazionale deve dunque sostenere gli sforzi delle autorità haitiane.

“Oggi l’insicurezza non può più essere una scusa per il non intervento da parte di attori statali e non”, afferma Loris De Filippi, responsabile per i progetti di MSF Italia ed ex capo missione ad Haiti. “Nonostante questo gli interventi nel campo sanitario sono rari a Cité Soleil. Noi chiediamo alle Nazioni Unite e ai grandi donatori di sostenere gli sforzi delle autorità haitiane per garantire cure di qualità alla popolazione”.

A dicembre 2006 MSF ha aperto un progetto a Martissant, un quartiere dove la violenza quotidiana e l’assenza di strutture sanitarie privano la popolazione dell’accesso alle cure. Secondo un’inchiesta realizzata da MSF nel periodo compreso tra gennaio 2006 e luglio 2007 quasi un caso di morte su quattro a Martissant era legato a episodi di violenza.
MSF ha quindi aperto a dicembre 2006 un centro d’urgenza a Martissant. A luglio 2007 MSF ha inoltre allestito un sistema di cliniche mobili nel cuore dei quartieri di Martissant precisamente a Ti Bois, Grand Ravine, Bolosse e Barreu. Attualmente il centro d’urgenza assiste une media di 60 pazienti al giorno, di cui il 12% sono vittime di violenza. Ogni giorno oltre 12 pazienti vengono riferiti ad altre strutture, principalmente gli altri ospedali della città in cui lavora MSF.
Le equipe mediche all’interno delle cliniche mobili offrono cure mediche di base a circa 400 pazienti al giorni.

“L’esperienza di MSF a Martissant mostra che è possibile e indispensabile offrire cure mediche a una popolazione stimata in diverse centinaia di migliaia di persone che vivono in un’area considerata come zona rossa”, continua De Filippi. “E’quindi indispensabile che le autorità haitiane, con il sostegno della comunità internazionale, si adoperino per realizzare strutture sanitarie nel cuore di questo quartiere per garantire un vero accesso alle cure per la popolazione di Martissant”.

Nel 2008 MSF continuerà a impegnarsi per assistere le popolazioni vulnerabili della capitale haitiana: le attività di MSF si concentreranno nel quartiere di Martissant, all’ospedale traumatologico della Trinité, al centro di riabilitazione di Pacot e alla maternità di Jude Ann.

Foto di Pep Bonet
TRATTO DA http://www.medicisenzafrontiere.it/msfinforma/comunicati_stampa.asp?id=1608

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SRM